Mondo

Africa: cresce l’economia, ma non l’occupazione

Lo rivela uno studio dell'Organizzazione internazionale del lavoro

di Redazione

La crescita economica e l’aumentata produttivita’ dei paesi Africani degli ultimi anni non sono state sufficienti per ridurre il numero di disoccupati e di lavoratori poveri. E’ quanto rende noto il rapporto dell’Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro) discusso in occasione dell’undicesima riunione regionale in Africa, in corso ad Addis Abeba. Lo studio indica che le economie africane dovranno creare almeno 11 milioni di nuovi posti di lavoro all’anno da qui al 2015, per poter portare i livelli di disoccupazione del continente verso la media mondiale. Nonostante un leggero declino della percentuale di lavoratori poveri in Africa, si prevede che entro il 2015 il loro numero aumentera’ fino a oltre 50 milioni, a causa della crescita demografica. ”La crescita economica non crea automaticamente posti di lavoro a sufficienza -ha detto il direttore generale dell’Ilo, Juan Somavia- e comunque la creazione di posti di lavoro a sua volta non e’ garanzia di riduzione della poverta’. E’ necessario concepire strategie efficaci per la riduzione della poverta’, in modo da permettere anche ai piu’ poveri di trarre beneficio dall’occupazione che arriva con la crescita economica”

Calcolare il numero preciso dei lavoratori poveri in Africa e’ abbastanza complesso, ma l’Ilo stima che il tasso di disoccupazione in Africa si aggiri intorno al 10,3%, a fronte di una media mondiale del 6,3% nel 2006. Inoltre, la percentuale delle persone che hanno un lavoro ma sono pagate 2 dollari al giorno o meno (soglia di poverta’) scendera’ da 78,6% nel 2006 a 76,4% nel 2015, ma il loro numero in valori assoluti salira’ da 260 milioni e 300 mila a 316 milioni e 700 mila, e questo a causa della crescita demografica sostenuta prevista per i prossimi anni. Anche il numero di coloro che vivono con meno di 1 dollaro al giorno salira’, da 152 milioni e 800 mila a 182 milioni e 900 mila. Per non parlare dell’Hiv/Aids, che sta decimando i mercati del lavoro africani: si stima che nel 2005 circa 9 milioni di uomini e 7 milioni di donne che lavorano o che sono in eta’ lavorativa fossero affetti dal virus, vale a dire due terzi sul totale mondiale. Sono, poi, ancora molto limitate, nei paesi africani, le opportunita’ di lavoro per le donne e i giovani. E un altro problema e’ rappresentato dal lavoro minorile: anche se la percentuale dei bambini lavoratori e’ scesa dal 29% del 2000 al 26% del 2004, il loro numero e’ salito da 48 milioni a 49 milioni e 300 mila nello stesso periodo, sempre a causa degli incrementi demogafici. Queste, infine, le strategie proposte dall’Ilo per realizzare condizioni di lavoro decente in Africa: assicurare che la crescita economica porti posti di lavoro per tutti, garantire e rispettare i diritti dei lavoratori, migliorare la protezione sociale ed estenderne la copertura, promuovere politiche governative di qualita’ e il dialogo sociale.

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