Mondo
Etiopia: Onu condanna Addis-Ababa sui diritti umani
L'Alto Commissario Onu per i diritti umani definisce preoccupante la situazione in Etiopia
di Redazione
Una dura condanna per la situazione dei diritti umani, definita ”preoccupante”, e’ stata espressa dall’Alto Commissario Onu responsabile proprio per i Diritti Umani Louise Arbour, in missione ad Addis Abeba. Lo riferisce oggi la Bbc on line. La signora Arbour ha visitato alcune prigioni, le cui condizioni ha trovato pessime; ha poi denunciato la circostanza che molte persone sono detenute da oltre un anno senza processo, ne’ rilascio dietro cauzione, e -soprattutto- si e’ soffermata su quello che appare il problema piu’ delicato, la detenzione, dallo scorso novembre, dei principali leader dell’opposizione (tra cui numerosi parlamentari), esponenti della societa’ civile e giornalisti.
Su di loro pendono accuse gravissime: genocidio ed alto tradimento, che prevedono anche la condanna a morte. Accuse di cui la responsabile Onu si e’ detta ”molto sorpresa”. Arbour ha peraltro precisato che in un colloquio col premier ed uomo forte etiopico Meles Zenawi non ha ottenuto alcun impegno per un alleggerimento della posizione di tali detenuti. La legge fara’ il suo corso, le ha detto Meles; che in un’intervista all’Ansa un mese fa aveva affermato addirittura che ”nessuna pressione occidentale potra’ cambiare la loro posizione: se colpevoli pagheranno, se innocenti saranno liberati”. Proprio nei giorni scorsi, le cancellerie occidentali presenti ad Addis avevano ancora rivolto un appello al premier per un gesto di liberalita’ nei confronti dei leader dell’opposizione detenuti, sola strada che potrebbe permettere la ripresa di una riconciliazione nazionale. Lo scorso maggio ci furono elezioni generali in Etiopia, le prime multipartitiche.
L’opposizione vi ha avuto uno straordinario successo, ma la maggioranza e’ rimasta, seppur con grandi perdite, al partito di Meles. Frodi, per l’opposizione, e di li’ grandi manifestazioni, con tremende repressioni. Decine di migliaia di arresti (moltissimi sono poi stati liberati) ed un centinaio di morti. Le manifestazioni di piazza non si sono ripetute dopo l’imprigionamento dei leader dell’opposizione, ma la situazione -soprattutto ad Addis e negli altri centri urbani- appare sempre molto tesa.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.