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Sonia Gandhi: al Parlamento con voti record

Ha ottenuto 474.891 preferenze su un totale di 590.026 voti nel collegio elettorale di Rae Bareli, roccaforte elettorale di famiglia

di Redazione

Rahul sempre più importante nel partito del Congresso nuova Delhi, 12 mag. (Apcom) – Nonostante la bassa affluenza alle urne, Sonia Gandhi ha riconquistato il suo seggio parlamentare con un record di voti. Secondo i dati definitivi dello spoglio effettuato ieri, la leader del Congresso ha ottenuto 474.891 preferenze su un totale di 590.026 voti nelle elezioni avvenute lunedì nel collegio elettorale di Rae Bareli, la roccaforte elettorale di famiglia nel popoloso stato dell’Uttar Pradesh.

E’ stato il più largo margine di vittoria mai ottenuto dalla Gandhi che nel 2004 era stata eletta con oltre 250 mila voti. Ora ha raddoppiato i suoi consensi. Praticamente non c’è stata battaglia elettorale. Il “peso massimo” Sonia, che si era dimessa dal parlamento lo scorso 23 marzo per incompatibilità con altri incarichi governativi retribuiti, ha oscurato gli altri candidati, tra cui il socialista Raj Kumar Chowdhury (53 mila voti) e quello del partito indu-nazionalista del Bjp, Vinay Katiyar (19.600 voti). Questo voto è stato un banco di prova per il figlio Rahul che ha organizzato la campagna elettorale della madre insieme alla sorella Pryanka.

Parlando ai giornalisti davanti alla sede del numero 10 di Janpath a Nuova Delhi, Sonia ha accennato alla possibilità di affidare a Rahul, eletto al parlamento indiano nel 2004, altri incarichi organizzzativi all’interno del partito. Secondo molti analisti politici, il trentaseienne figlio della vedova italiana dell’ex premier assassinato Rajiv Gandhi, potrebbe essere l’erede politico della dinastia e probabilmente un candidato futuro al posto di primo ministro, forse già dalla prossima legislatura che scade nel 2009. Se la popolarità della leader del Congresso è ai massimi, non così è per il partito che ha perso terreno nelle elezioni per il rinnovo delle assemblee legislative che si sono tenute in 5 stati dell’Unione indiana tra aprile e maggio. In Kerala e nel Bengala Occidentale, i due stati “rossi”, i comunisti si sono rafforzati.

Il Congresso ha perso posizioni in Assam, dove però dovrebbe mantenere il “chief minister” Tarun Gogoi, ma nel meridionale Tamil Nadu ha contribuito alla vittoria del partito locale con cui si era alleato. Il rafforzamento a livello regionale dei partiti comunisti potrebbe fare ulteriore pressione sulla coalizione del premier Manmohan Singh, da loro appoggiata dall’esterno, soprattutto per quanto riguarda l’agenda delle riforme economiche.

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