Mondo

Iran/nucleare: no alle offerte occidentali

L'Iran rimanda al mittente le offerte avanzate dalla comunità occidentale

di Redazione

Mahmoud Ahmadinejad dice no alle offerte occidentali, e in particolare dell’Unione Europea, come contropartita di una rinuncia dell’Iran al suo sempre piu’ discusso programma nucleare.
Il presidente dell’iran le ha definite: “una caramella in cambio di oro”.

Stando a fonti diplomatiche riservate, l’Ue e gli stessi Stati Uniti sarebbero disposti a fornire a Teheran un reattore ad acqua leggera per impieghi rigorosamente civili, o la tecnologia per realizzarlo in proprio, a condizione che il regime degli ayatollah metta da parte le sue mire in campo atomico, cessando in primo luogo di realizzare l’arricchimento dell’uranio, processo preliminare rispetto alla vera e propria produzione di energia nucleare. La risposta dell’oltranzista presidente iraniano e’ stata quanto mai drastica: “Dicono che vogliono darci incentivi”, ha ironizzato Ahmadinejad, arringando la folla durante un comizio ad Arak, nel centro del Paese, trasmesso in diretta televisiva nazionale, “ma pensano evidentemente di avere a che fare con un bambino di 4 anni, al quale promettere che gli regaleranno bonbon o bruscolini prendendosi oro in cambio”. Tale, a detta del leader di Teheran, sarebbe la sostanza della proposta: “Portarci via il nostro oro, e rifilarci un po’ di cioccolata e noccioline. Noi pero'”, ha tagliato corto, “di incentivi non abbiamo bisogno. Non c’e’ alcuna necessita’ che ci diano incentivi, basta semplicemente che non cerchino d’imbrogliarci. Non costringerte i governi e le Nazioni che hanno firmato il Trattato di Non Prolifeazione Nucleare a ritirarsene”, ha ammonito ancora Ahmadinejad.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.