?Scienza & vita ribadisce il suo ?no? all?utilizzo delle cellule staminali da embrioni, in qualsiasi modo prodotti, anche se soprannumerari rispetto a pratiche di fecondazione assistita e in stato di abbandono?.
Così Bruno Dallapiccola e Maria Luisa Di Pietro, presidenti dell?associazione, reagiscono all?annuncio, dato oggi a Bruxelles, del ritiro della firma italiana dalla ?Dichiarazione etica?che sanciva la contrarietà del nostro Paese (insieme ad altri) all?uso delle staminali embrionali nel quadro del programma di ricerca europeo FP7.
?La nostra posizione ? argomentano ? è dovuta al fatto che il prelievo delle staminali distrugge l?embrione. Inoltre non si vede per quale ragione si debba continuare il filone di ricerca sulle staminali embrionali, quando gli unici risultati finora attendibili sono venuti dall?utilizzo di quelle adulte o da sangue di cordone ombelicale. Si tratta di risultati terapeutici sperimentati ogni anno su decine di migliaia di casi?. ?La riduzione delle tutele etiche non è indubbiamente un fattore di civiltà e progresso. E? possibile che ? concludono i presidenti di ?Scienza & vita? -, dopo una legge costata anni di lavoro parlamentare, un referendum fallito e autorevoli pareri del comitato di bioetica, si debba sempre tornare su questa questione e non si trovino problemi più urgenti da risolvere per il Paese??.
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