Iran: Cina e Russia, amici per la pelle

Secondo Mahmoud Ahmadinejad, tra l’Iran da un lato, Russia e Cina dall’altro, esistono parecchi punti in comune e i tre Paesi concordano su molte questioni: “Non possiamo entrare nei dettagli delle nostre discussioni”, ha premesso il presidente iraniano, in visita nella Repubblica Popolare per colloqui con i pari grado cinese, Hu Jintao, e russo, Vladimir Putin, a margine dei lavori dell’annuale vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, creata cinque anni fa e che, oltre a Mosca e Pechino, raggruppa quattro Repubbliche ex sovietiche dell’Asia centrale: Kazakhstan, Uzbekistan, Kirghizistan e Tagikistan.

“I nostri punti di vista e le nostre posizioni”, ha peraltro proseguito Ahmadinejad, “su numerosi temi sono vicini, o addirittura identici”. Sebbene anche Russia e Cina cerchino di frenare Teheran nella sua corsa a realizzare un discusso programma nucleare, a differenza dell’Occidente sono contrari a sanzioni e insistono soprattutto per il dialogo. Il presidente della Repubblica Islamica ha definito un “passo avanti” il pacchetto d’incentivi proposto al suo Paese dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, tra cui i due interlocutori di Shanghai, piu’ la Germania; tale pacchetto contempla tuttavia anche deterrenti. In proposito Ahmadinejad ha sottolineato che non si dovrebbero utilizzare sanzioni internazionali come mezzo di pressione nei confronti di nessuno Stato e che, anzi, l’espressione stessa “sanzioni” va “eliminata dal linguaggio politico”.