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Legambiente: ratificare Kyoto per salvare vite umane

I mutamenti climatici aumentano la povertà di 400 milioni di contadini africani. Dalla convenzione di Nuova Delhi l'allarme degli ambientalisti

di Redazione

“Ancora una volta, i tempi della politica non coincidono con quelli delle emergenze sanitarie e umane. Perché sono emergenze vere e proprie quelle sottese alla ratifica del Protocollo di Kyoto. I mutamenti climatici sono già oggi una realtà che provoca ogni giorno danni enormi, soprattutto in termini di aumento della povertà: basti pensare ai 400 milioni di contadini africani la cui stessa sopravvivenza è messa in pericolo dalla desertificazione”. Duro il commento di Legambiente sull’andamento dei lavori all’ottava conferenza delle Parti della Convenzione sul clima, in corso a Nuova Delhi. “La Russia chiede ancora un anno di tempo – dice Ermete Realacci, presidente di Legambiente – e il Protocollo ricade, di fatto, in una preoccupante situazione di stallo. Si rimanda l’entrata in vigore dei meccanismi di riduzione delle emissioni di gas serra per complicazioni di tipo legale, si studiano meccanismi che rischiano di svuotare gli impegni di riduzione delle emissioni. Intanto, i mutamenti climatici non si fermano e continuano a mietere vittime, mentre in un Paese come l’Italia le emissioni di anidride carbonica crescono anziché ridursi”. L’Italia ha annunciato per bocca del ministro dell’Ambiente Altero Matteoli di voler ospitare il prossimo vertice sul clima e si propone come mediatrice nei confronti dei grandi detrattori del Protocollo, Usa in testa. “Perché perdere altro tempo e non ragionare subito con chi aveva annunciato di volerci essere? – controbatte Realacci. In chiusura del Vertice di Johannesburg, l’Europa si dimostrava combattiva; oggi, dov’è? Non vorremmo che i prossimi due gironi a Delhi ne sancissero nuovamente l’eclissi”.


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