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Re. centrafricana: allarme Coopi sui bambini di strada

Sono 3mila i bambini costretti a vivere per le strade della capitale centrafricana Bangui

di Redazione

Il fenomeno dei bambini di strada nella Repubblica Centrafricana ha raggiunto proporzioni inquietanti in questi ultimi anni. In particolare a Bangui (capitale del Paese) se ne contano almeno 3.000.

I “bambini di strada” sono nel 90% dei casi maschi e hanno dai 7 ai 18 anni. Solamente 4-5 bambini su 100 hanno frequentato i primi anni di scuola e la maggior parte vive sulla strada per lunghi periodi che arrivano fino a 5 anni. Nell’insieme, i ragazzi vanno divisi in due gruppi: i bambini che, non avendo alcun adulto come riferimento, vivono e dormono in strada. Sono più di 1000 i bambini che non hanno una casa neanche per dormire e per i quali la strada è diventata una scuola di vita. A loro, si aggiungono quei bambini che passano tutta la giornata in strada ma, contrariamente ai primi, hanno ancora un contatto con gli adulti e tornano a casa per dormire. Di questi bambini, a Bangui, se ne contano almeno 2.000.

Esiste poi una terza realtà, forse, ancora più grave: è quella dei “bebé di strada” ovvero i figli delle giovani donne che vivono in strada.

Nella maggior parte dei casi i bambini di strada (almeno la metà) sono orfani di madre o di padre: un su 4 ha perso entrambi i genitori e in questo caso trova accoglienza a casa di nonni, zii o altri parenti stretti. I bambini di strada vivono nei quartieri più disagiati, nei pressi di mercati, stazioni di bus e taxi, cinema, giardini e altri spazi pubblici. Sono organizzati in piccole bande di 6 – 8 bambini molto solidali al loro interno ma gelosi del “loro territorio” : difficilmente ammettono l’intrusione di altre bande.

I pericoli di una vita in strada sono naturalmente moltissimi: violenza, abusi (frequenti sono i casi di abusi sia tra i bambini,ad opera di altri ragazzi di strada più grandi, sia tra le bambine, perpetrati dai militari), malattie (malaria, malattie della pelle, diarrea e infezioni respiratorie acute sono le patologie più comuni).

I problemi sociali e psicologici sono gravi: molti dei bambini che tornano “a casa” per la notte, rientrano in famiglie di oltre 10 persone e dormono in condizioni disagiate. La maggior parte dei bambini di strada è vittima di comportamenti discriminatori, hanno abbandonato la scuola e tanti di loro lavora tutta la giornata ed è vittima di sfruttamento. Un terzo di loro, inoltre, ha anche problemi giuridici in quanto non è in possesso di nessun documento, neanche dell’atto di nascita.

Di fronte a tale situazione, tante sono le associazioni che sono sorte a Bangui in aiuto di questi bambini. La maggior parte di esse offre loro un centro di accoglienza dove possono trovare rifugio, cibo, assistenza sanitaria e vestiti. Ma queste associazioni mirano soprattutto al reinserimento dei bambini in famiglie disponibili ad accoglierli; molte si occupano anche di monitorare i bambini, di garantire loro l’istruzione e di sensibilizzare la comunità sul fenomeno dei bambini di strada.

Coopi ha scelto di avviare delle collaborazioni con queste associazioni promuovendo l’adozione a distanza.

L’ adozione a distanza permette di dare un aiuto molto concreto a questi bambini: permette di contribuire a togliere dalla strada un bambino e di garantirgli assistenza sanitaria psicologica, cibo, vestiti, istruzione e sostegno per il suo reinserimento sociale.

Coopi lavora in Repubblica Centrafricana dal 1974. Attualmente realizziamo interventi per garantire l’istruzione, per tutelare i diritti umani e migliorare l’accesso ai servizi sanitari.

Per info, vai sul sito di Coopi

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