Mondo
Appello a Prodi: più attenziuone all’Africa
Il Cesvi raccoglie l'idea lanciata da Savino Pezzotta. In finanziaria un'attenzione reale all'Africa
di Redazione
«Non si taglino, ma si aumentino le risorse per la cooperazione internazionale e gli aiuti ai Paesi poveri; si colga l’occasione della finanziaria per evidenziare e definire con rigore una politica d’intervento nei confronti dei Paesi Africani, magari individuando e prendendo in carico un tema specifico su cui investire risorse e attenzione. Non dobbiamo né possiamo essere avari».
Questo ha scritto oggi Savino Pezzotta sulle pagine de L’Eco di Bergamo: una lettera aperta a Romano Prodi per scongiurare gli annunciati tagli alla cooperazione internazionale nella Finanziaria 2007.
Il Cesvi sottoscrive con forza questo appello, nella convinzione che la cooperazione italiana abbia bisogno di certezze e di maggiori risorse per affrontare le sfide del Millennio.
Il primo dei Millennium Goals (sottoscritti da 189 Paesi nel 2000) ci chiede di dimezzare il numero di persone che vivono con meno di 2 Euro al giorno.
Occorrono priorità chiare, perché non ci si può occupare di tutto, ma non ci si deve dimenticare dell’Africa, né si può sempre e solo inseguire l’emergenza del momento.
Ed è necessario il rispetto degli impegni presi, perché troppo spesso alle promesse non seguono i programmi. Un solo esempio che ci riguarda: il parco transfrontaliero del Gran Limpopo al confine tra Mozambico, Sud Africa e Zimbabwe. Un progetto che garantisce lo sviluppo nel rispetto dell’ambiente e dell’autogoverno delle comunità locali, già approvato dal Ministero Affari Esteri, e da anni in attesa di essere finanziato.
Per questo,Cesvi propone che l’appello di Savino Pezzotta diventi una petizione popolare e invita Italia-Africa, Vita, l’Assemblea delle Ong Italiane e tutte le associazioni impegnate nella solidarietà con l’Africa a organizzare una raccolta pubblica di firme.
Uniti possiamo far arrivare la nostra voce.
E dobbiamo farlo subito perché, come ci ricorda Pezzotta, «affrontare i problemi dell’Africa è urgente».
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