Mondo
Bielorussia: mercoledì la manifestazione delle famiglie adottanti
Le famiglie chiedono con urgenza l'intervento della Presidenza del Consiglio
di Redazione
Dopo la diffusione del video con la voce della piccola Maria e l’avvicinarsi della pronuncia della Corte d’Appello italiana sul caso della bambina bielorussa, il Coordinamento delle famiglie adottanti in Bielorussia annuncia per mercoledì prossimo, a Roma, due distinti appuntamenti:
– ore 11.30, Hotel Bernini in Piazza Barberini, Roma, Conferenza stampa delle famiglie adottanti in Bielorussia con l’intervento di rappresentanti delle istituzioni italiane;
– ore 15.00, Piazza Montecitorio a Roma, Manifestazione nazionale delle famiglie adottanti in Bielorussia, svolta insieme alle famiglie che ospitano periodicamente i ?bambini di Chernobyl? e non vogliono far loro perdere questa occasione di risanamento e di crescita.
Ecco il comunicato del Coordinamento:
Quello di Maria NON E’ UN CASO ISOLATO.
Noi tutti abbiamo scelto di non forzare i tempi delle nostre adozione, ma di sostenere i “nostri” bambini a distanza, pur di non danneggiare tutti gli altri.
Qual’è invece il risultato dell’azione dei coniugi Giusto-Bornacin per tutti gli altri bambini orfani, tra i quali i malati oncologici, i sordomuti, gli oligofrenici, i malati di cuore, e tutti gli altri anche soltanto poveri e soli, a cui, grazie al loro gesto egoisticamente generoso, si sta rischiando di non poter piu’ accedere ora, anche solo per portare un pò di aiuto?
Tutti gli altri sono bambini veri, che hanno nome e cognome e una faccia che conosciamo bene ed amiamo da tempo, tra i quali alcuni seriamente malati o in grave difficoltà psicologica, e STANNO ORA RISCHIANDO DI SUBIRE UN DANNO GRAVISSIMO che potrebbe portarli a:
– non avere piu’ l’aiuto spontaneo ricevuto finora dalle famiglie italiane come sostegno nella vita negli istituti o nelle case famiglia bielorusse;
– non ricevere piu’ l’amore dell’unica famiglia che mai li abbia accolti come figli.
Perdere del tutto, quindi, ogni prospettiva di essere adottati o anche di sapere che possono sempre contare su una famiglia vera pronta anche ad aiutarli a distanza.
TRENTAMILA bambini che l’Italia delle lacrime televisive costringe ad abbandonare a loro stessi in un contesto di abbandono e isolamento internazionale dell’intera popolazione bielorussa.
SEICENTO bambini che rischiano di subire per la seconda volta l’atroce esperienza dell’abbandono.
L’adozione non è un diritto degli adulti, ma un’opportunità per i bambini.
Grazie a questa ?sottrazione di minore? si riducono notevolmente le aspettative di adozione per 600 bambini bielorussi già italiani nel cuore.
CHIEDIAMO CON URGENZA L’INTERVENTO DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI! Chiediamo:
– di considerare un’EMERGENZA UMANITARIA le ospitalità e le adozioni sospese dei bambini bielorussi ospitati per Chernobyl, e avocarne alla Presidenza del Consiglio la gestione;
– che la Presidenza del Consiglio si faccia carico anche di una soluzione che tenga conto del valore delle accoglienze di bambini bielorussi, una soluzione che sia conciliabile con i diritti dei bambini ospitati e specialmente di quelli che attendono l’adozione. Sono circa 600, un numero statisticamente irrilevante sui 30.000 che ogni anno, fino alla scorsa estate, potevamo ospitare nelle nostre famiglie, in Italia, per far loro smaltire un po’ della radioattività accumulata vivendo nei territori contaminati da Chernobyl.
Questi bambini e ragazzi sono abituati da anni a ricevere e donare un po’ di calore familiare durante le loro permanenze presso le nostre famiglie.
Per quasi tutti, siamo la prima vera famiglia che li abbia amati incondizionatamente, con i loro problemi, i loro handicap, i loro ritardi, piccoli o grandi che siano.
Per loro ci siamo spesi senza risparmiarci, andando anche, quando ce lo hanno chiesto, ad infilarci entusiasti nel difficoltoso e buio tunnel dell’adozione.
Qualcuno adesso ci deve spiegare COME DIRE A QUESTE CREATURE CHE NON TORNERANNO MAI PIU’ IN ITALIA? Qui ci sono mamma, papà, fratellini, nonni, cuginetti, amici, abitudini, camerette, biciclette, ? che si allontanano velocemente, per sempre, come se la terra da sotto i loro piedi si fosse fratturata, e la loro piccola zolla se ne stesse andando via, lasciandoli da soli, alla deriva.
La soluzione per Maria e per tutti i 30.000 bambini può solo passare attraverso la riconsegna della bambina e la ricostruzione di un rapporto di fiducia reciproca fondato sul riconoscimento di comuni basi legali e morali tra Italia e Bielorussia
Non si deve avallare la prassi che, in Italia, la sottrazione di minore sia una soluzione di fronte al dilungarsi di una procedura adottiva, ma bisogna confermare, senza ombra di dubbio, che una coppia, di fronte alla richiesta d’aiuto di un bambino in difficoltà, non è sola con diritti e doveri dettati dal cuore, ma che la strada da seguire sia quella del ricorso fiducioso alle istituzioni, nel rispetto delle leggi nazionali ed internazionali, per continuare a vivere in una società sana e democratica e nell’interesse di tutti i bambini ospitati e di quelli in attesa di adozione!
Il Coordinamento delle famiglie adottanti in bielorussia
www.adozionibielorussia.org
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