Famiglia

Toscana: il caso Montichiello va in Regione

Nei prossimi gironi sarà firmata un'intesa tra Ministero e Regione per la pianificazione congiunta del territorio

di Redazione

”In Toscana mai piu’ casi Monticchiello”. Questo il commento di Erasmo D’Angelis, presidente della Commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale della Toscana, al termine del sopralluogo alla contestata lottizzazione privata dell’antico borgo di Monticchiello alle porte di Pienza, ex baluardo del sistema difensivo della repubblica di Siena. Accompagnato dai commissari Bruna Giovannini (Ds), Mario Lupi (Verdi), Ardelio Pellegrinotti (Ds), Monica Sgherri (Rc), Luca Paolo Titoni (Udc) e dal vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Starnini, D’Angelis ha incontrato il sindaco di Pienza, Marco Del Ciondolo che ha poi accompagnato i consiglieri regionali a visitare il cantiere.

”Sulla lottizzazione privata – ha sottolineato D’Angelis – il ministro Rutelli ha fatto bene a definire con il sindaco un concreto intervento di diminuzione dell’impatto paesaggistico e di riduzione del danno. A vederlo da vicino, l’intervento appare ancor piu’ fuori scala e inopportuno. Si tratta di un clamoroso errore, tanto piu’ che soltanto otto appartamenti su ottantasei sono stati acquistati da persone della zona. Questo non puo’ che dimostrare che si tratta solo di una lottizzazione turistica, peraltro con una architettura da hinterland metropolitano”.

Riflessione che sta alla base dell’intesa stabilita oggi, che verra’ firmata prossimamente tra Ministero e Regione e che dara’ il via in Toscana alla pianificazione congiunta del territorio, in attuazione del Codice Urbani, il codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004. ”Accettiamo una sfida complicata ma possibile – ha dichiarato Riccardo Conti – il paesaggio e’ una grande risorsa e come tale va tutelata si’, ma anche usata. Grazie a questa intesa, il codice del paesaggio diventa parte integrante del Pit ed e’ cosi’ che i vincoli si trasformano in azioni di pianificazione. In pratica, la Regione Toscana mette a disposizione il suo Pit perche’ la tutela diventi quella che il Pit chiama la conservazione attiva, cioe’ un contenuto del governo del territorio. Un modello al quale partecipano anche le Province e i Comuni in una filiera di reponsabilita’ e azioni. Insomma – prosegue – e’ questo il primo caso in Italia di creazione del piano paesistico attraveso il Pit ma e’ naturale che cio’ avvenga in una regione come le la Toscana che alle politiche del paesaggio e’ da sempre attenta e alle quali da’ molto rilievo facendone uno dei grandi temi delle politiche territoriali”. ”Mi piacerebbe tornare in Toscana tra qualche mese – ha commentato Amerigo Restucci, professore allo Iuav dell’Universita’ di Venezia, incaricato da Rutelli di studiare una forma di mitigazione dell’intervento di Monticchiello e presente anche lui alla giornata di lavoro a Firenze – e vedere come il Pit ha inserito quanto dice il Codice Urbani. Le premesse ci sono tutte e perdipiu’ sono in una regione che da secoli, ne e’ l’esempio il famoso affresco di Ambrogio Lorenzetti nel Palazzo pubblico a Siena, sa bene cosa vuol dire buon governo del terriorio”.
”A quei tempi non ci si immaginava che un privato avesse un reale interesse a costruire in questa zona. Gli stessi monticchiellesi avevano accolto bene il progetto per rispondere ad esigenze di opportunita’ e spazio da dare ai giovani”. ”Dal punto di vista urbanistico-edilizio – ha continuato il primo cittadino di Pienza – sono stato tra coloro che sostenevano che quella era la zona migliore per edificare.

Non stiamo parlando di un ambiente vergine ma della collina piu’ manomessa di Monticchiello, gia’ edificata negli anni 50 e che nell’ultima fase di urbanizzazione prevedeva un ulteriore sviluppo edificativo”. Accompagnando i commissari al cantiere, Del Cindolo ha precisato quanto la lottizzazione ”chiuda un’epoca, anche lavorando ai ‘margini’ e pur contestualizzandola nel paesaggio e nel recupero al meglio della collina”. Il caso Monticchiello – ha concluso il presidente D’Angelis – ha fatto il giro del mondo e suscita preoccupazione anche per il mantenimento della Val d’Orcia nell’elenco dell’Unesco dei beni iscritti quali patrimonio dell’umanita’. Questa visita della commissione, come altre che faremo, ci consentira’ di affrontare la discussione che sul Pit si terra’ in Consiglio Regionale. La Toscana, quando ancora le altre Regioni erano distratte, si e’ dotata di una buona legge di governo del territorio che rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale. Tuttavia e’ necessario che a tutti i livelli di governo ci sia coerenza con la tutela del territorio, della sua cultura e delle sue bellezze ambientali. Insomma non dimentichiamo che la Val d’Orcia vale molto di piu’, anche dal punto di vista economico, perche’ e’ sito Patrimonio dell’Unesco e non certo per una speculazione edilizia scellerata”.

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