Non profit
Alla ricerca della brescianità perduta
Multiutilities /La Fondazione della municipalizzata del settore gas ed elettricità, convoca imprese sociali e terzo settore per discutere del futuro della città
di Redazione
di Livia Consolo
Presidente di Aster-x
Un anno fa a Brescia, la Fondazione Asm (la fondazione della municipalizzata cittadina per la fornitura di servizi di pubblica utilità, una tra le prime cinque multiutilities italiane nel settore dell?elettricità e del gas) offrì, con la ricerca Brescia 2015, un?occasione per riflettere sui cambiamenti in atto in una provincia che ha subito profonde trasformazioni.
Oggi, la stessa fondazione con la società consortile Aster-x e il Forum del terzo settore chiama nuovamente a discutere (venerdì 6 ottobre, ore 14,30, Chiesa di San Cristo) sul futuro di una provincia complessa, non riconducibile a schematiche semplificazioni come quelle richiamate dai delitti che, nel mese di agosto, l?hanno funestata. Una provincia in cui l?invecchiamento della popolazione è molto più accentuato che nel resto d?Italia e solo gli immigrati compensano il calo della popolazione autoctona. Una provincia dove i giovani sono sempre più ?merce rara?, dove la loro alterità rispetto al tessuto sociale è quasi totale e dove diventa necessario capire perché, quando studiano e si specializzano, magari all?estero, fanno fatica a trovare a Brescia un lavoro all?altezza della loro preparazione. E a Brescia è cambiata anche la rete delle relazioni, anche le organizzazioni sociali diffuse, radicate nel territorio, sono cambiate e sembra che sia diventato angusto, insufficiente tutto quanto – la cosiddetta ?brescianità? – aveva costruito la forza dello sviluppo locale. La ?brescianità? che oggi rischia di essere sinonimo di individualismo e particolarismo. In più, se ci mettiamo una sostanziale assenza di governo dei processi sia da parte della società civile sia da parte delle istituzioni, il rischio è che i bresciani si chiudano sempre più in un isolamento che ha l?effetto di produrre solo maggior domanda di sicurezza.
Servirebbe una seria volontà di capire le dinamiche in corso, accompagnata da specifiche politiche di interconnessione pubblico-privato sociale: potrebbe essere questo un tentativo per risvegliare nei bresciani la voglia di costruire un pezzo di futuro prossimo dove la partecipazione alla vita della comunità porti, con l?integrazione di nuovi cittadini, anche il rafforzamento di quei valori (lavoro ma anche accoglienza, produttività ma anche solidarietà) su cui si fonda (o si fondava) la ?brescianità?.
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