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I redattori di rete180 dal Papa

In occasione della Giornata mondiale della Salute Mentale i redattori di Rete 180, la voce di chi sente le voci, saranno ricevuti in udienza dal Santo Padre Benedetto XVI, mercoledì 11 ottobre

di Redazione

Una delegazione di rete 180 composta da un folto gruppo di redattori (Alberto , Alessandro, un altro Alessandro, Divina,Ferruccio, Elisa, Gianna, Morena, Stefano) accompagnati dall’editore Giovanni Rossi e dal Direttore artistico Enrico Baraldi incontrerà il Santo Padre, mercoledì 11 ottobre.

Nell’occasione gli consegnerà una scultura dal grande valore simbolico perchè realizzata utilizzando fascie di contenzione, di cui si auspica l’abbandono nell’uso psichiatrico. Non a caso questo oggetto viene proposto dalla delegazione di Rete 180, infatti il ricorso alla contenzione è stato da tempo abbandonato all’interno della psichiatria mantovana, a favore di esperienze come quella della radio.

Rete 180 rivolge al Santo Padre, di cui è noto il punto di vista sui temi della salute mentale, una lettera che sottolinea il valore della comunicazione nel rispetto della dignità umana e la necessità, come sostiene Benedetto XVI, di combattare la solitudine.

Sono circa 450 milioni le persone che, nel mondo, soffrono di disturbi psichiatrici . Eppure, molti paesi spendono meno dell’1% del proprio budget sanitario per la salute mentale. E’ il dato che, piu’ di altri, fotografa la situazione dei malati psichiatrici alla vigilia della Giornata mondiale della salute mentale, voluta dall’Onu, che si celebrera’ il 10 ottobre.?
Una Giornata per riflettere, affermano le associazioni di pazienti e famiglie, che denunciano un ‘colpevole disinteresse’ da parte della societa’: ”Le famiglie con un malato mentale in casa – afferma l’Associazione per la riforma dell’assistenza psichiatrica (Arap) – sono state abbandonate dalle istituzioni”. Cosi’, denuncia l’Arap, il piu’ delle volte le famiglie si trovano nella impossibilita’ di curare fasi di malattia grave per mancanza di strutture adeguate. Ed ancora: ”Non vi e’ alcuna risposta per i malati non consenzienti alla cura; si registra una grave insufficienza di strutture per la riabilitazione ed ogni giorno i malati fanno i conti con la negazione del diritto al lavoro e alla casa”.?

Molto c’e’ da fare, dunque, anche a fronte di numeri che indicano come la malattia mentale sia in preoccupante crescita: Le sole assenze sul posto di lavoro, ad esempio, rappresentano un grande problema, anche economico, nei paesi sviluppati. Tra il 1993 e il 1999, secondo le stime piu’ recenti, si sono infatti quadruplicate le giornate di malattia per motivi psicologici. Tra questi pazienti, inoltre, la mortalita’ e’ altissima, facendo registrare circa un milione di suicidi l’anno. Nonostante cio’, nei paesi sviluppati tra il 44% e il 70% dei malati non viene curato e nei paesi del sud del mondo la percentuale sale al 90%. Ed ancora: Il 25% dei paesi non ha una legislazione che si occupi di questi problemi, e quasi uno su 3 non ha alcun programma di salute mentale.?

Dati allarmanti anche in Europa, dove una persona su 4 vive nel corso della propria vita un episodio significativo di malattia mentale; Circa 3 milioni di adulti soffrono nel corso della vita di schizofrenia e nel 33% dei casi questa ha inizio durante l’adolescenza.?
Sulla base dell’ultima versione aggiornata dell’Atlante della salute mentale pubblicato dall’Oms, inoltre, mentre l’analisi condotta su 192 Paesi mostra un leggero aumento del numero totale di psichiatri nel mondo (da 3,96 a 4,15 ogni 100 mila persone nel 2005), la distribuzione locale e’ molto diversa: si passa da un valore di 9,8 in Europa a 0,04 in Africa. Ed e’ ancora troppo piccola la ‘porzione’ del bilancio sanitario che molti paesi dedicano alla salute mentale: Un quinto dei Paesi considerati nello studio spende meno dell’1% del suo budget sanitario per questa emergenza. Questo, nonostante l’Oms abbia stimato che piu’ del 13% di tutte le spese sanitarie sia dovuto alle malattie neuro-psichiatriche.?Il fatto, affermano le associazioni, e’ che la salute mentale non e’ considerata fra le priorita’ di salute pubblica: ”Le autorita’ e le strutture competenti – e’ il loro appello-denuncia – devono cominciare a prendere in maggiore considerazione il problema”.

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