Famiglia

Hackett, una chitarra siderale

Hackett si abbandona alla sua fantasia musicale e fa quello che da sempre gli riesce meglio: portare gli ascoltatori in regni paralleli

di Enrico Barbieri

Solo poca musica, e sempre di qualità straordinaria, per Steve Hackett. La chitarra dei Genesis prosegue la sua strada, tutt?altro che solitaria: Hackett ama ancora circondarsi di orchestre ben nutrite, con le quali intrecciare musiche ricche e voluminose. Gli stili cambiano di volta in volta: nel 1999 lo avevamo trovato incline alla melanconia, con Darktown, poi ci ha regalato il multiforme To watch the storms, infine un album melodico e strumentale, Metamorpheus. E Wild Orchids, l?ultima fatica? è una sorta di compendio. Hackett si abbandona alla sua fantasia musicale e fa quello che da sempre gli riesce meglio: portare gli ascoltatori in regni paralleli, fatti di altissime torri sonore, piene di ori, ornamenti, panorami. Un regno troppo grande per poterlo chiudere, semplicemente, nella parola rock.

Steve Hackett
Wild Orchids

Edel
Voto: ***

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.