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La povertà in regione fotografata dalla caritas
Presentato il Dossier 2006: limmagine del vissuto quotidiano dei Centri di ascolto presenti in Toscana. L81% delle persone accolte è straniera.
di Redazione
Presentato nei giorni scorsi a Firenze il Dossier regionale Caritas 2006 sulle povertà, un rapporto che fotografa in modo dettagliato la situazione toscana legata all?esclusione sociale. All?incontro, ospitato nella foresteria della Regione Toscana, hanno partecipato, oltre all?assessore regionale alle Politiche sociali Gianni Salvatori, anche don Emanuele Morelli, delegato regionale Caritas, e Stefano Simoni, coordinatore toscano Osservatori povertà.
Il database Mirod
«Non si tratta soltanto di un?esposizione dettagliata di numeri », ha spiegato l?assessore Salvatori. «E non è soltanto il frutto di un?indagine sul campo, condotta in modo rigoroso e attento. Questo rapporto parla di povertà, di marginalità, di disagio, di esclusione sociale. È l?immagine del vissuto quotidiano dei Centri di ascolto della Caritas, di tutte le persone che vi si sono rivolte nel corso di un anno per cercare assistenza, aiuto e in molti casi semplice conforto. È una fotografia della condizione in cui si trovano tanti nostri simili che, per una ragione o per un?altra, non possono considerarsi fortunati come noi». «La rete della solidarietà nella nostra regione è forte», ha aggiunto Salvadori, «è un elemento fortemente radicato nel nostro modo di essere e di porci nei confronti degli altri. In Toscana stiamo facendo di tutto, o quanto meno ciò che è nelle nostre capacità, per costruire e consolidare un sistema di welfare che sia realmente vicino ai bisogni di tutti e che possa garantire dignità, attenzione e servizi equamente distribuiti e rivolti a tutti. Specialmente a quelli in situazioni più deboli».
Il Dossier 2006 è il frutto delle osservazioni svolte quotidianamente dagli operatori e dai volontari nei Centri di ascolto delle Caritas regionali. Contiene dati e statistiche relative alle oltre 15mila persone che hanno frequentato i Centri nel corso del 2005. Dai dati, raccolti con una scheda cartacea di rilevazione e successivamente confluiti in un database informatico regionale (il Mirod – Messa in rete degli osservatori diocesani) emerge che l?81% delle persone accolte sono straniere. Più della metà ha un?età compresa tra i 25 e i 45 anni, ovvero la fascia d?età maggiormente esclusa dalle politiche sociali che si concentrano prevalentemente su minori e anziani.
Alta la percentuale di italiani che vivono da soli (33,8%), in particolare in seguito a separazioni e divorzi. Oltre il 13% delle persone accolte dichiara di essere senza alloggio, e solo il 4,5% vive in alloggi di edilizia popolare o in casa di proprietà.
Circa il 50% degli stranieri ha almeno un diploma, a fronte di un 60% circa di italiani che ha un titolo di studio uguale o inferiore alla licenza media.
La disoccupazione
La disoccupazione colpisce il 67% degli ospiti. Tra gli stranieri, la maggior parte proviene dalla Romania (29%), seguita da Marocco, Perù, Albania e Ucraina (fra il 9,5 e il 6,5%). Rispetto al 2004, in aumento la presenza di donne provenienti dall?Est europeo. Oltre il 32% degli stranieri dichiara di essere in Italia da un anno o meno, il 52% degli stranieri non ha permesso di soggiorno.
Le problematiche emerse toccano soprattutto lavoro, casa e, per gli stranieri, quelle legate all?immigrazione. Fra gli italiani emerge la mancanza di risorse materiali (37% dei casi), seguita dalla disoccupazione (29%); fra gli stranieri la mancanza del lavoro (37%), la povertà (22%) e la casa (18%).
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