Famiglia

Franca Rame: «in TV vorrei più santi»

Tre domande a/ La senatrice Franca Rame, moglie di Dario Fo

di Redazione

«L?unica riflessione che manca è sul ruolo della televisione all?interno della vita un bambino. Dieci anni fa attaccai alcune trasmissioni televisive, segnalandole anche al Quirinale», dice a Vita la senatrice Franca Rame che prosegue: «Per il resto una giornata sicuramente importante, con interventi completi e molto interessanti. La presidente Serafini è molto coinvolta nella commissione di cui faccio parte».

Vita: Che giudizio dà oggi della tivù?
Franca Rame: Se la televisione trasmettesse soltanto la vita dei santi, pur essendo vite interessanti, importanti forse ci annoieremmo un po?, guarderemmo meno la televisione e magari leggeremmo un pochettino di più. Se invece offri solo violenza, questo diventa il nutrimento intellettuale dei giovanissimi.

Vita: Si ritiene soddisfatta della Rai in tema di minori?
Rame: Ti mettono il bambino disperato, i casi estremi. Per ora alla Rai sulla prima e seconda rete non è cambiato nulla rispetto alla precedente gestione.

Vita: Si parla sempre di più di allarme minori. Concorda?
Rame: Sì, penso di sì. Forse occorrerà rivedere la legge. Quando mandi in carcere un ragazzino di 14 anni, che ha violentato una coetanea, questo acquista un grado. È un titolo di vanto. Non so quale sia la punizione giusta. Certo educare un figlio non è facile. Io ne ho allevati tre. Uno l?ho fatto da sola, con mio marito complice. Due li ho presi confezionati. Ho puntato a creare confidenza fra loro e me. Ho cercato di non fare come mia madre che era una santa donna, ma non ho mai osato farle delle domande. Un errore. Io ho cercato di fare tutto quello che mia madre non ha fatto.

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