Famiglia

Gli Armeni fanno parlare le nonne

Il clamoroso successo in Turchia di un libro di memorie, di Marcella Segre

di Redazione

«Anche nella mia famiglia sono stati sterminati in molti, anch?io ho raccolto tutto quello che ho potuto trovare e tutti abbiamo delle storie tragiche da raccontare. Bisognerebbe unire le testimonianze, i documenti, le date, i luoghi?». «Mi chiedo spesso se un giorno riusciremo a far conoscere quello che i nostri nonni hanno vissuto. Peccato non aver talento letterario, perché c?è materiale per un romanzo, una sceneggiatura.»

Decine di commenti come questi sono comparsi sulla rete dalla pubblicazione del libro Anneannem, (Mia nonna) di Fethiye Cetin, uscito nel 2004 in Turchia e quest?anno in Francia (Le livre de ma grande mère Editions de l?Aube). Nel libro – di cui nessuno in Italia ha comprato i diritti ma che è giunto alla settima edizione in Turchia – si racconta di come l?autrice abbia scoperto, grazie alle ultime confidenze della nonna, le sue vere origini. L?anziana signora è bambina nel 1915, anno in cui le deportazioni di massa e le violenze compiute dagli ottomani nei confronti degli armeni lasciano sul terreno almeno un milione di morti.

Rimasta senza famiglia, la piccola armena e cristiana Heranoush viene adottata da una famiglia turca: da allora e fino alla sua morte il suo nome sarà Seher e il suo Dio Allah. La verità dolorosa viene celata per molti anni – a distanza di quasi un secolo in Turchia la questione armena è ancora tabù – per venire allo scoperto solo quando non può più far male, in punto di morte. Una memoria che ora la nipote Fethiye ha deciso di raccogliere, per costruire un ponte tra una società che guarda al futuro ma il cui passato non è ancora smaltito.

Sono infatti di attualità gli scontri tra i nazionalisti, negazionisti del genocidio, da un lato, e dall?altro giornalisti e intellettuali turchi, com?è avvenuto quest?autunno fuori dal tribunale in cui è stato discusso il caso di Elif Shafak, scrittrice e giornalista turca incriminata e poi assolta per oltraggio all?identità nazionale, secondo il controverso articolo 301 del codice penale turco.

L?attualità rivela le difficoltà di Ankara nel confrontarsi con un passato irrisolto che continua ad emergere. A fine ottobre è stata scoperta una fossa comune nei pressi della cittadina di Xirabebab ; Asbarez, giornale della comunità armena statunitense, riporta che secondo lo storico David Gaunt dell?Université Sodertom, 150 dei corpi apparterrebbero ad armeni uccisi il 14 giugno 1915. Altre fonti, come il giornale curdo Ulkede Ozgur Gundem, raccontano di come le autorità turche abbiano chiuso il sito e impediscano l?accesso a curiosi e giornalisti.

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