Famiglia

Un libro in corsia, qualcosa di più di una distrazione per un bambino malato

Progetto Leggere per Crescere: grande importanza è attribuita all’incentivazione della narrazione, della lettura ad alta voce e del gioco per i bambini malati

di Redazione

Intervento di Alessio Gamba, psicologo e psicoterapeuta, U.O. Psicologia dell?età evolutiva, azienda ospedaliera San Gerardo, Monza

Nello sviluppo del progetto Leggere per Crescere una grande importanza è attribuita all?incentivazione della narrazione, della lettura ad alta voce e del gioco per i bambini malati, in particolare per quelli ricoverati in ambiente ospedaliero.

Raccontare e ascoltare storie, disegnare, giocare vengono spesso considerate attività accessorie, poco rilevanti quando ben altro è in discussione: il pericolo insito nella malattia, l?ansia della guarigione, il timore di insanabili peggioramenti.Per gli adulti può apparire di poco senso stare a leggere, stimolare e partecipare al gioco, quando un bambino è molto malato, invece di cercare di fare qualche cosa che contribuisca a cambiare la sua situazione e restituirgli la salute.

Anzi, stare a leggere e a giocare assumono frequentemente un sottile connotato malinconico, di un?idea che ciò che si sta facendo è ben poca cosa, sostanzialmente un riempitivo, un tentativo di tenere lontano dal bambino la realtà della sua malattia, di riempire un tempo che appare sospeso, vuoto, di attesa del ritorno alla vita vera.Questo è vero: narrare, leggere, favorire il gioco è certamente un modo per tenere lontano il bambino malato da una condizione difficile. Ma è vero solo in parte: per il bambino ascoltare, fantasticare, giocare sono attività che rappresentano concrete possibilità di elaborare la propria percezione della realtà, il proprio sentire, il modo più diretto per esprimere le proprie esigenze, le proprie ansie, le proprie sofferenze più profonde e anche le più vive speranze. Da questo punto di vista, ascoltare, raccontare, giocare diventano ben altra esperienza dal semplice ?pensare ad altro?, dal superficiale distrarre la mente. Agli adulti, il compito di consentire alla sofferenza dei bambini di esprimersi. «La pena che non parla sussurra al cuore affranto e gli ordina di spezzarsi», diceva William Shakespeare.

www.leggerepercrescere.it
salutesocieta@gsk.com

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