Non profit
I ragazzi di Jalla Italia e Samina Ali Biodata: II generazioni a confronto
I ragazzi che realizzano l'inserto di Vita incontrano l'autrice di Madras on Rainy days. Il risultato? Un appassionante dialogo su religione, Islam e identit
di Redazione
Parlare di religione, tra mussulmani. E scoprire che di Islam ce ne sono tanti, soprattutto qui in italia. E? quello che è emerso dal dibattito tra la scrittrice Samina Ali Biodata e un gruppo di giovani collaboratori, studenti e figli di immigrati, di ?Jalla Italia!?, l?inserto di Vita, non profit magazine sulle seconde generazioni. L?incontro è avvenuto propro nella sede di Vita, a Milano in occasione della presentazione dell? ultimo romanzo di Samina, Madras on Rainy days. Ma il libro era poco più che un pretesto. Il dialogo si è concentrato subito sul problema dell?integrazione e dell?assimilazione. D?Altra parte nel libro si parla proprio di questo. Anche Samina è figlia di immigrati: ha lasciato l?India da bambina e si è trasferita in California assieme al padre dove vive tuttora.
?Madras on Rainy days racconta la storia di una mussulmana – ha sottolineato Samina – e solo la sua. Si tratta di una singola esperienza che vuole essere tale e non vuole rappresentare tutte le donne mussulmane?. ?Non è una donna mussulmana quella che rappresenta nel suo libro – la interrompe Bussy Ibrahim, un collaboratrice di Yalla Italia – non porta il velo e ha rapporti sessuali prima del matrimonio?. ?Una donna mussulmana – risponde Samina – è prima di tutto una donna che può scegliere e interpretare in Corano?. Si è parlato di precetti, nella redazione di Vita, ma non solo. In gioco c?è l?idea stessa di religione. E su questo la risposta non può essere univoca.
Assimilazione o integrazione? Come mediare i principi della sharia e attualizzarli in Itaia e nel 2007? Sono domande che i ragazzi di Jalla Italia si pongono quotidianamente e che oggi hanno posto a Samina che ha vissuto la loro stessa esperienza di equilibrismo identitario. I risultati però non possono che essere differenti. In comune, gli interlocutori hanno il raro desiderio di dialogare e la necessità di raccontarsi in prima persona. ?Ho avuto grosse difficoltà a parlare del mio libro subito dopo la sua uscita – racconta Samina -: dovevo combattere con una serie di intelletuali americani che volevano commentarlo, senza chiedere cosa ne pensassi?. E? la prassi quando si parla di seconde generazioni: parlare di loro, non con loro. Il contrario di quel che vuole essere Jalla Italia!.
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