Famiglia
Povertà: lettera aperta delle Ong italiane al governo italiano
160 ong italiane chiedono a Prodi e ai suoi partner del G8 di rispettare gli impegni in tema di lotta alla povert
di Redazione
A una settimana dalla riunione dei Ministri dello sviluppo della Unione Europea – che indicherà se la UE manterrà gli impegni assunti in materia di aiuto ai Paesi in Via di Sviluppo (APS) ? dal Vertice dei Ministri delle Finanze dei G7 e a poco meno di un mese dal Vertice dei G8, le 160 ONG aderenti alla Associazione ONG Italiane riunite in assemblea, ribadiscono la necessità e richiamano il dovere dei Governi dei Paesi UE e dell?Italia in particolare, ad allinearsi agli obiettivi fissati con la ?road map? decisa nella Conferenza di Monterrey (Conferenza Internazionale sul Finanziamento per lo Sviluppo) e formalmente da essi confermati in diverse occasioni successive.
Nella giornata di ieri a Bruxelles, CONCORD ? la nostra rete europea che rappresenta oltre 1600 ONG di sviluppo – ha presentato il rapporto ?Risparmiate gli applausiI! I Governi della UE rischiano di non mantenere i loro impegni in materia di Aiuto?, realizzato con l?apporto delle ?Piattaforme Nazionali? ? tra le quali per l?Italia l?Associazione ONG Italiane – e delle Reti e Famiglie europee delle ONG.
Da tale rapporto si evince chiaramente come diversi Governi dei Paesi UE non potranno rispettare i rispettivi impegni assunti in materia di Aiuti ai Paesi poveri per il 2010 e per il 2015, fatto salvo un aumento drastico delle risorse stanziate.
L?andamento delle risorse disponibili per l?APS ristagnano a livelli percentuali del PIL inferiori a quelli promessi e per di più risentono della distorsione indotta dalla contabilizzazione di risorse che nulla hanno a che vedere con la cooperazione internazionale e la lotta contro la povertà.
La media infatti delle risorse allocate per l?APS nel 2006 dagli Stati membri della UE a 15 si ferma allo 0,33% del PIL (pari a circa 47,5 Miliardi di Euro) del quale circa il 30% è cosiddetto ?Aiuto gonfiato? in quanto relativo ad operazioni di cancellazione del debito, a costi per ospitare i rifugiati e per gli studenti stranieri in Europa.
Questo quadro europeo decisamente preoccupante, assume toni vergognosi se si analizza la situazione dell?Italia.
La percentuale del PIL destinato all?APS nel 2006 è ai minimi storici dello 0,20% (2.925 Milioni di Euro in cifre assolute), del quale il 44% (cioè 1.278 Milioni di Euro) è da imputarsi alla cancellazione del debito di alcuni Paesi in Via di Sviluppo (374 Milioni nei confronti dell?Iraq e 607 Milioni per la Nigeria).
In termini di aiuto reale, quindi, si deve parlare di una percentuale di PIL pari ad un misero 0,11% (1.647 Milioni di Euro), ovvero del 41% in meno rispetto al 2005.
Come se non bastasse, i dati del Rapporto evidenziano ancora come il 38% dell?APS italiano è considerato dall?OCSE come cosiddetto ?Aiuto legato?, quando nello stesso 2006 la Gran Bretagna, l?Irlanda e i Paesi nordici hanno definitivamente abbandonato questa pratica vessatoria, la Francia lo ha ridotto al 13% e la Germania al 16%.
Sono cifre e percentuali che equiparano il nostro Paese a Stati come Cipro, Ungheria o Slovenia ? certo non annoverati tra gli 8 Grandi della terra; che relegano l?Italia all?ultimo posto della UE e a fanalino di coda dell?insieme dei Paesi OCSE.
Per questo l?Assemblea della Associazione ONG Italiane chiede al Governo che già con il DPEF per il 2007 e con ogni altra misura opportuna proceda a:
?stanziare per il 2008 una quantità di risorse per l?APS significativamente superiore a quella prevista per quest?anno e così dare un segnale inequivocabile della volontà di porre tra le priorità del Governo la lotta alla povertà ed il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio
?definire e comunicare uno scadenzario certo per l?incremento delle risorse destinate all?APS al fine di corrispondere agli impegni assunti in sede di comunità internazionale e confermati con il programma di Governo, ovvero di stanziare lo 0,51% del PIL entro il 2010 e lo 0,7% del PIL entro il 2015
?rendere maggiormente trasparente i bilanci pubblici in materia di cooperazione internazionale escludendo dal computo delle risorse allocate per l?APS quelle derivanti da operazioni di cancellazione del debito dei Paesi in Via di Sviluppo
?porre fine alla pratica di ?legamento dell?aiuto? e così dimostrare nei fatti che l?obiettivo dell?impegno del nostro Governo nella cooperazione internazionale è unicamente indirizzato alla lotta alla povertà e alla promozione di uno sviluppo umano equo e sostenibile.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.