Nei Territori palestinesi sembra di essere ritornati all’estate scorsa, quando dopo il rapimento del caporale israeliano Gilad Shalit lo Stato ebraico scateno’ un’ondata di arresti mirati a cancellare Hamas dal quadro politico e militare. Cosi’ e’ successo nelle prime ore della mattinata di oggi, con l’operazione condotta dall’esercito delle Stato ebraico in Cisgiordania, in particolare a Nablus: in carcere sono finiti 33 esponenti di rilievo del movimento radicale islamico che conquisto’ il potere nel gennaio dello scorso anno. Tra essi vi sono il ministro dell’Istruzione Naser al-Shaer, il sindaco e il vice sindaco di Nablus. Il governo palestinese ha subito attaccato “l’arroganza” di Israele che ieri aveva preso atto del rifiuto opposto dai miliziani di Hamas all’appello a fermare i razzi, fatto dal presidente palestinese Abu Mazen, e oggi ha preso le contromisure. “L’organizzazione terroristica Hamas”, si legge in un comunicato dell’esercito, “e’ coinvolta nel consolidamento della rete del terrore nella regione, prendendo a modello quanto fatto a Gaza”. Hamas, aggiunge la nota, ha l’appoggio del governo palestinese. I civili, intanto, non vengono risparmiati dagli attacchi militari. Oggi e’ toccato a un contadino palestinese morire a Gaza per il fuoco israeliano. Qualche ora prima i raid israeliani avevano colpito un’auto a bordo della quale viaggiavano diversi miliziani. Nell’attacco sono rimaste ferite due persone che si trovavano nei pressi.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.