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Gaza: ancora bloccata la cooperante italiana
Oggi lAssociazione ONG italiane ha inviato una lettera alla Vice Ministra per Cooperazione Internazionale Patrizia Sentinelli riguardo la grave situazione in cui si trova la cooperante Meri Calvelli
di Redazione
Oggi l?Associazione ONG italiane ha inviato una lettera alla Vice Ministra per Cooperazione Internazionale Patrizia Sentinelli riguardo la grave situazione in cui si trova la cooperante Meri Calvelli del Cric, ancora bloccata a Gaza, dopo gli scontri sanguinosi degli ultimi giorni nella Striscia di Gaza tra le fazioni di Hamas e Fatah. Nella missiva viene sollecitato l?intervento del Governo italiano nella risoluzione della vicenda della nostra cooperante, entrata per svolgere il suo lavoro dall?Egitto, avendo visto negarsi l?ingresso attraverso Israele.
Sergio Marelli, presidente associazione ONG italiane dichiara ?Quello che non volevamo vedere e sentire sta accadendo, una nuova terribile ondata di violenza tra opposte fazioni palestinesi, una bomba che esplode ad orologeria contro le deboli istituzioni palestinesi, sulle quali anche la stessa comunità internazionale non ha voluto scommettere sino in fondo, e di cui nuovamente la popolazione civile è vittima. I sogni di pace, d?indipendenza e di uno Stato si allontanano sempre più per la Palestina. Il 13 giugno è stato ucciso un ragazzo di 20 anni, che lavorava con il REC, l?associazione palestinese che opera con i bambini di Gaza con il sostegno dell?Arci, faceva il clown. Non possiamo abbandonare la popolazione civile adesso?.
I 5, tra cooperanti e volontari, italiani sono stati evacuati ieri, solamente Mery Calvelli, entrata a Gaza via Rafah dall?Egitto, e ancora sul teatro degli scontri, non le è stato concessa l?uscita dal check point, nonostante l?operazione fosse stata coordinata dal nostro Consolato.
?I progetti di assistenza e di aiuto umanitario delle 4 ong italiane (Coopi, Cric, EducAid, GVC) ? spiega Sergio Bassoli, coordinatore della Piattaforma Medio Oriente dell?Associazione ONG italiane – ancora presenti con attività nella Striscia di Gaza sono nuovamente bloccati. Servizi educativi, sanitari e di assistenza a disabili saranno ancora negati alla popolazione civile, violando i più elementari dei diritti umani. Il rischio di una regionalizzazione del conflitto con gravissime ripercussioni sulla stabilità di tutta la regione medio orientale e mediterranea non debbono essere sottovalutati, come sta avvenendo in Libano?.
Ancora una volta lanciamo un appello alle nostre Istituzioni, all?Unione Europea alle Nazioni Unite affinché si adoperino per l?immediata fine dello scontro tra palestinesi, attraverso tutte le azioni diplomatiche e di contatto con le diverse fazioni, con un?azione diplomatica congiunta con i Paesi Arabi che hanno promosso l?iniziativa di Pace e che oggi rappresenta l?unica vera possibilità
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