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Africa: via libera al progetto di un ponte con l’Asia

Un enorme ponte potrebbe collegare Africa e Asia e venir realizzato dall'azienda del fratellastro di Osama bin Laden.

di Redazione

Un enorme ponte potrebbe collegare Africa e Asia e venir realizzato dall’azienda del fratellastro di Osama bin Laden. Lo scrive Massimo Alberizzi sul Corriere della Sera.
Lo chiamano gia’ «il ponte del secolo« e, se sara’ realizzato, battera’ tutti i Guinness dei primati collegando le coste di Gibuti con quelle dello Yemen.

Tareq Mohammed Bin Laden, principale azionista del Saudi Bin Laden Group e fratellastro del ben piu’ conosciuto califfo del terrore, Osama, ha fatto la spola piu’ volte nelle ultime settimane tra le due sponde dello stretto di Bab El Mandeb («Porta delle Lacrime«) per avere dai presidenti dei due Paesi l’adesione alla sua grandiosa idea. Ora ha ottenuto l’ok. Il progetto del ponte – aggiunge il quotidiano – e’ stato affidato alla societa’ Middle East Development, sempre del gruppo Bin Laden, ed e’ quasi pronto, ma i dettagli sono segreti. Si sa solo che sara’ sospeso, con un’autostrada e una ferrovia e, ai punti di partenza sulla terraferma, due agglomerati urbani di lusso.

Nei dettagli, il solo viadotto costera’ tra i 10 e i 20 miliardi di dollari a seconda del disegno, del piano di lavoro e dei finanziamenti, mentre il progetto nel suo complesso potrebbe arrivare a 50. Per completare l’opera saranno necessari dai 7 ai 9 anni. Potranno passare da una sponda all’altra 100 mila auto al giorno e 50 mila viaggiatori in treno.
Lo stretto di Bab El Mandeb, che separa l’Africa dall’Asia, misura nel punto in cui la distanza e’ minore, tra Ras Siyan, in Gibuti, e Ras Manhe-li, in Yemen, 27,4 chilometri. L’isola di Perim lo divide in due canali: quello orientale, Bab Iskender («stretto di Alessandro «) e’ largo piu’ o meno tre chilometri e profondo 30 metri. Quello occidentale, Dact El Mayun, e’ largo poco meno di 25 chilometri e arriva a toccare la profondita’ di 310 metri.

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