Nata a Marostica, scrive per professione dal 1995. Pecore vive (Minimum fax) raccoglie cinque racconti di forte impronta sociale, che come pochi però riescono a sfuggire ai cliché del vittimismo o del buonismo. Da leggere.
C?era questa intenzione sociale quando ha scelto le storie?
Penso che la vita sia fatta anche di emergenze, di periodi anche lunghi di incertezza, di crisi, e che la distanza tra chi sta al sicuro e chi invece non lo è sia spesso minore di quello che si immagina. Fragilità emotiva, malattia, crisi economica: l?incertezza sta là. Prenderne coscienza è una forza che permette una comunicazione non paternalistica.
Perché ?pecore vive? nel racconto che parla di tumori?
Era lo slogan di Gemma, la protagonista: «pecore vive e lupi sazi», che era un?idea di paradiso in terra. Ma più ci pensavo e più mi dicevo che lupi, e per giunta sazi, non ne ho incontrati. Pecore vive, sì, fameliche di vita.
Un consiglio di lettura…
L?Italia spensierata di Francesco Piccolo.
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