Welfare
Teatro: dalla carceri scenografie per la Boheme
Dalle carceri di Maiano a Spoleto e di Mountjoy in Irlanda, hanno preso forma le scene ed i costumi per l'allestimento dell'opera ''La Boheme'' di Giacomo Puccini
di Redazione
Sono una cinquantina (30 a Maiano e 20 a Mountjoy) i detenuti che, uniti da un gemellaggio speciale, si sono dedicati, sotto la guida di esperti scenografi, alla realizzazione di costumi e scenografie a grandezza reale per la messa in scena al Gaiety Theatre di Dublino, dove il lavoro ha ottenuto un notevole successo.
La Boheme in versione irlandese ha debuttato lo scorso 19 novembre, mentre per l’edizione italiana, al Teatro Nuovo di Spoleto da poco restaurato, occorrera’ attendere il 17 agosto (con replica domenica 19). L’evento e’ la conclusione di un percorso avviato all’interno del carcere spoletino tre anni fa. Per la realizzazione dello spettacolo si e’ assistito ad un vero e proprio concorso di forze. Mentre le scenografie e i costumi sono firmati dai detenuti, le voci e le musiche sono affidate all’Orchestra e al Coro del Teatro lirico sperimentale di Spoleto, oltre che al Coro di voci bianche della Scuola primaria di Cortaccione.
La direzione dell’Orchestra e’ di Carlo Palleschi e la regia di Porzia Addabbo, la stessa che, con l’aiuto dello scenografo Michele Zualdi, ha realizzato il filmato iniziale ”La Boheme al carcere di Maiano”, attraverso cui e’ stato illustrato il lavoro manuale e di rilettura dell’opera pucciniana effettuato all’interno del penitenziario. In questa originale riproposizione della Boheme, i tre atti, da un’idea di un detenuto di Maiano, sono stati ambientati nella Parigi del 1977, cosi’ come anche i 19 costumi principali, pensati e prodotti grazie al sostegno dell’Istituto d’Arte di Spoleto e che sono indossati da un cast di professionisti.
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