Welfare
Ecco il “diversity manager”, per favorire integrazione nelle Pmi
Un libro illustra una nuova figura professionale
di Redazione
Una figura professionale capace di favorire una reale integrazione, all’interno dell’azienda, di particolari categorie di lavoratori. E’ questa l’esigenza delle piccole e medie imprese italiane chiamate a rendere strategica una corretta valorizzazione delle diversita’ culturali espresse dai propri dipendenti. Un argomento affrontato nella pubblicazione ‘La sensibilita’ delle imprese ed il Diversity Management’, curata da Romano Benini, responsabile di ‘Impresa sensibile – Cna’, nell’ambito del progetto ‘Pane e denti (possibilita’ e strumenti)’, realizzato in partnership da Labitalia, Conform srl, Cenasca-Cisl, Cnca, Stellaria Cooperativa Sociale e Impresa Sensibile-Cna. Un progetto cofinanziato dal Fondo sociale europeo all’interno dell’iniziativa comunitaria Equal II Fase, che ha posto al centro delle sue azioni la lotta alle discriminazioni e disuguaglianze nel mercato del lavoro, e gestito in Italia dal ministero del Lavoro e della Previdenza sociale. ”La maggior parte dei lavoratori che, in Italia, saranno inseriti in azienda -spiega Benini- vivono in condizioni particolari, con esigenze individuali e hanno, quindi, bisogno di un’attenzione da parte dell’impresa stessa. Mi riferisco alle donne, agli immigrati, ai diversamente abili. Le imprese devono essere in grado di accogliere queste diverse tipologie di dipendenti attraverso l’adozione di strumenti che non rendano queste situazioni una condizione di svantaggio, riorganizzando il lavoro”.
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