Welfare
Carcere: lo psicologo per soli 12 minuti al mese
A tracciare il quadro dell'assistenza psicologica nelle carceri è Alessandro Bruni, presidente della Società italiana psicologi penitenziari
di Redazione
E’ di soli 12 minuti l’assistenza psicologica che nelle carceri italiane può essere garantita ai detenuti, anche se questo tipo di sostegno e’ fondamentale non solo nel processo di recupero, che per la societa’ si traduce in maggiore sicurezza, ma anche nella prevenzione di situazioni estreme come il suicidio.
A tracciare il quadro dell’assistenza psicologica nelle carceri e’ Alessandro Bruni, presidente della Societa’ italiana psicologi penitenziari nel corso della conferenza stampa, oggi a Roma al Palazzo dell’Informazione Adnkronos.
Nei 205 penitenziari italiani, spiega l’esperto, operano solo 404 psicologi: 90 sono impiegati nel servizio di recente introduzione ”nuovi giunti”, intervenendo nel primo colloquio; 294 si occupano dell’attivita’ di “osservazione e trattamento”, che e’ successiva al primo intervento, e solo 20 sono gli psicologi penitenziari di ruolo. In ogni carcere il numero massimo di ore mensili previsto di assistenza psicologica e’ di 64 ore, nella sostanza se ne fanno meno della meta’, circa 30: questo significa meno di 12 minuti al mese per detenuto.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.