Famiglia

Roma: donna violentata in coma. Veltroni contro la Romania

Il sindaco: "Se Bucarest vuol stare nella Ue deve fermare questo flusso. L'Ue intervenga"

di Redazione

Era scesa dal treno a Tor di Quinto e stava tornando a casa quando è stata aggredita, trascinata in una baracca, violentata, e gettata in una scarpata vicino a via Camposampiero. Giovanna Reggiani, moglie 47enne di un ammiraglio della Marina militare, è ricoverata all’ospedale Sant’Andrea di Roma in coma. Il responsabile dell’aggressione è un romeno di 24 anni che abita nell’accampamento vicino, sorto recentemente sulla riva del Tevere.
E’ stata una nomade a sorprenderlo, ieri sera, intorno alle 21, mentre trascinava lungo la strada la vittima priva di sensi. Quando gli agenti lo hanno arrestato, sulla pelle del giovane romeno c’erano i segni della collutazione che aveva ingaggiato con la donna e aveva gli abiti ancora sporchi di sangue.
“E’ necessario assumere iniziative straordinarie e d’urgenza sul piano legislativo in materia di sicurezza”. Lo ha detto il sindaco di Roma e leader del Pd Walter Veltroni durante una conferenza stampa improvvisata in Campidoglio dopo l’aggressione della donna a Tor di Quinto. Veltroni ha avuto parole dure contro Bucarest: “Non si possono aprire i boccaporti”, ha detto, ricordando Roma era la città più sicura del mondo “prima dell’ingresso della Romania nell’Ue”. Veltroni ha parlato di “un vero, autentico orrore” e ha aggiunto che “si tratta di un’espressione di violenza che da qualche mese ha cominciato a manifestarsi in questa città e che testimonia che c’è stato un cambiamento di clima”.

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