Welfare
Flussi, metà delle domande respinte
Le bocciature sono dovute, in maggioranza, all'insufficienza del reddito dei datori di lavoro
di Redazione
Procede l’esame delle richieste di regolarizzazione dei lavoratori immigrati. Con una sorpresa: sono solo 13mila le domande che hanno raggiunto il loro scopo. In pratica è stata bocciata una domanda su due. Di queste, poche sono dovute a rinuncia da parte dei datori di lavoro (meno di 400), alcuni stop imposti dalle Questure (3mila e 600) , magari perchè a carico del lavoratore c’era una vecchia espulsione, moltissimi pareri negativi delle Direzioni provinciali del lavoro (quasi 9mila).
Nella macchina dei flussi, questi organismi hanno il compito di scandagliare il rapporto di lavoro, valutando sopratutto la possibilità che chi ha presentato domanda possa accollarsi un dipendente. Proprio su questo fronte ci sono stati più caduti: aspiranti datori di lavoro con un reddito che riusciva appena a mantenere loro stessi, non certo a pagare una collaboratrce domestica a tempo pieno o un operaio.
Un finale amaro per tanti che hanno tentato di mettere in regola con i flussi di ingresso parenti, conviventi o amici già in Italia senza permesso, oppure che hanno utilizzato la chiamata nominativa per un improbabile ricongiungimento familiare. Alla loro delusione si accompagnano però le speranze di quanti erano arrivati in ritardo nelle graduatorie e ora, con un così alto numero di bocciati, hanno ottime chance di conquistare un posto al sole.
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