Welfare

Napoli, don Scaccaglia: la Chiesa dia asilo agli sfrattati

Il parroco contro la decisione del Terz'Ordine Carmelitano di presentare un esposto al prefetto di Napoli perché metta fine all'occupazione della chiesa del Carmine

di Redazione

A don Luciano Scaccaglia, parroco della chiesa Santa Cristina a Parma, la decisione del Terz’Ordine Carmelitano di presentare un esposto al prefetto di Napoli perche’ metta fine all’occupazione della chiesa del Carmine da parte di 300 sfrattati sembra ”una richiesta fuori da ogni logica umana e cristiana”.
Per don Luciano si tratta di una situazione che conosce bene: nel 2005 ha accolto nella propria chiesa un gruppo di 25 immigrati che non aveva un posto dove stare. Una storia che ricorda da vicino la vicenda adesso in corso a Napoli, dove da sei notte 345 sfrattati di Melito si sono accampati nella chiesa che fu di Masaniello dopo essere stati sgomberati dal palazzo abusivo in cui vivevano.
”Nella mia chiesa – ricorda don Luciano -, quando c’e’ stata l’occupazione, e’ stata una cosa capita da quasi tutti i parrocchiani. La chiesa e’ si’ un luogo di culto ma anche e soprattutto un luogo dove si trova il popolo. Storicamente, e’ sempre stata un luogo di asilo per i perseguitati, ed e’ giusto che oggi lo diventi per chi e’ sfrattato e non ha nulla”. ”Ai frati – conclude – vorrei ricordare quanto gia’ affermato dai Padri della Chiesa e ripreso poi dal Concilio Vaticano II con la ‘Gaudium et Spes’: ‘Colui che si trova in estrema necessita’, ha diritto di procurarsi il necessario dalle ricchezze altrui”’.

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