Famiglia
Cantiamo il dramma dei padri per 48 ore
Tre domande a Gianfranco Villano chitarrista
di Redazione
Sono stati la colonna sonora del Daddy Pride del 16 marzo scorso. Con la loro «48» hanno raccontato il dramma dei papà separati, costretti a condensare i sentimenti in un weekend. Un dramma che gli Yres, rock band salernitana, conoscono bene, come spiega Gianfranco Villano, il chitarrista.
Come avete incrociato il tema dei padri separati?
Io e Bruno (Di Donato, voce degli Yres, ndr) siamo educatori professionali al centro Le radici e le ali, di Eboli. Abbiamo accompagnati tanti padri separati ai centri di salute mentale, e così abbiamo scoperto il loro dramma nascosto.
«48» è diventato l?inno del movimento dei padri separati. Vi fa piacere?
Sì. Per noi la musica non è fine a se stessa; è un modo per portare avanti discorsi. Il rock deve dire la verità, anche quando non interessa a nessuno.
E questo tema non interessa?
A livello mediatico la questione è sottostimata: i numeri aumentano ma si continua a parlare d?altro. Sul web invece è un?altra storia. Le associazioni ci hanno contattato proprio quando su una serie di blog che trattavano questo tema siamo comparsi anche noi.
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