Famiglia

ActionAid: ancora poche le donne al governo

La presenza femminile si è ridotta - denuncia il segretario Marco de Ponte - dal 24% dell'esecutivo prodi al 19%

di Redazione

Il numero di donne presenti nel Consiglio dei Ministri è ancora troppo basso. Si poteva certamente fare di meglio.? così Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid, commenta la presentazione avvenuta ieri della lista dei nuovi ministri incaricati. ?Sebbene alcuni ministeri chiave come quello dell?ambiente o dell?istruzione, siano stati affidati a delle donne, la presenza femminile in questo governo resta ancora sotto la media europea, purtroppo in linea con quello che è accaduto anche in parlamento.?

La già esigua presenza femminile nel governo precedente ? spiega ActionAid – si riduce ulteriormente, passando dal 24% al 19%, molto al di sotto della media degli altri paesi europei, quasi tutti attestati al 36%. ?L?implementazione di efficaci politiche di genere è una responsabilità condivisa tra istituzioni e società civile? prosegue De Ponte, ?per questo auspichiamo una ricca e più intensa collaborazione tra il Dipartimento Diritti e Pari Opportunità e i ministeri che si occupano di lotta alla povertà e della solidarietà. Auspichiamo altresì che lo stesso Dipartimento sia ricettivo alle sollecitazioni proposte dalla società civile su temi come la violenza contro le donne, le migrazioni, l?empowement economico e politico delle donne.?

?Ci auguriamo poi che il ministro Carfagna supporti con risorse specifiche e piani di azioni concreti iniziative che contribuiscano all?applicazione della Piattaforma di Azione di Pechino e della Convenzione per l’Eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne (CEDAW). La discriminazione nei confronti delle donne rimane infatti una delle principali cause della povertà estrema in tutto il mondo?, continua il segretario di ActionAid.

Un augurio anche alla neoministro dell?Ambiente: ?L?auspicio è che Stefania Prestigiacomo, guardi alle tematiche ambientali in un?ottica internazionale a partire dai cambiamenti climatici e dalle ripercussioni che questi implicano soprattutto sulle popolazioni più vulnerabili e le comunità più povere del Sud del mondo.?

?Auguriamo un buon lavoro anche a Maria Stella Gelmini e Giorgia Meloni? conclude De Ponte: ?la lotta alla povertà passa infatti anche attraverso la promozione presso i giovani della dimensione internazionale di temi quali la giustizia, la povertà, l?ambiente, l?AIDS, i diritti umani e la democrazia; così come è fondamentale diffondere tra i giovani la conoscenza dello sviluppo, dell?Africa, delle sfide poste dalla globalizzazione.?

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