Famiglia
Cluster bombs: apre oggi la Conferenza di Dublino
L'obiettivo è la messa al bando di questi ordigni disumani. Ma i principali produttori, come Usa e Cina, non ci saranno
Apre oggi a Dublino la Conferenza internazionale per la messa al bando delle cluster bombs, le famigerate bombe a grappolo. L'attenzione sui risultati del vertice sono massimi, dopo che ieri all'Angelus il Pontefice ha espresso il suo auspicio per un risultato chiaro che porti alla totale eliminazione di questi ordigni disumani ("Auspico che grazie alla responsabilità di tutti i partecipanti", ha detto Papa Benedetto XVI, "si possa giungere a uno strumento internazionale forte e credibile").
Da oggi fino al 30 maggio a Dublino si daranno appuntamento oltre 100 delegati di altrettante nazioni per mettere a punto un trattato. Come è noto le cluster bombs, una volta lanciate, si aprono e sganciano su un'area molto vasta un altro centinaio di bombe più piccole che spesso non esplodono e creano così dei veri e propri campi minati.
Il programma Onu per lo sviluppo ha calcolato che le bombe a grappolo hanno provocato oltre 13.000 tra morti e feriti accertati in tutto il mondo, la maggior parte dei quali in Laos, Vietnam, Afghanistan, Iraq e Libano.
I Paesi che più le utilizzano e le producono sono Stati Uniti, Israele, Cina, Russia, India e Pakistan. Ma non parteciperanno alla conferenza di Dublino.
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