Cultura

Coldiretti: l’Italia ritiri l’olio di girasole contaminato

L'associazione invita il nostro Paese a seguire l'esempio della Grecia che ha bandito l'olio ucraino

di Redazione

L’ordine delle Autorita’ greche di provvedere al ritiro dal mercato di tutto l’olio di girasole importato nel 2008, dopo il rapporto dei laboratori statali di chimica sull’olio adulterato proveniente dall’Ucraina, e’ allarmante per l’Italia che nello stesso anno ha visto aumentare di quasi sette volte le importazioni di olio di girasole dal Paese dell’ex blocco sovietico per un quantitativo record di 23,3 milioni di chili in soli due mesi. E’ quanto riferisce la Coldiretti nel sottolineare che le autorita’ sanitarie elleniche hanno evidenziato la presenza nell’olio di girasole di sostanze che possono essere descritte come cancerogene e tossiche e per questo e’ in corso il ritiro di numerose marche di olio di girasole e anche una di maionese. Poiche’ l’ Italia ha importato nel 2008 quasi l’80 per cento dell’olio di girasole proprio dall’Ucraina per un totale attorno a due chili a persona nello scorso anno, e’ necessario chiarire quali misure sono state adottate per evitare il consumo del prodotto contaminato con la Coldiretti che chiede di attivare tutte le procedure per provvedere tempestivamente al immediato ritiro dal mercato del prodotto straniero, anche con le adeguate informazioni sulle ditte coinvolte. Secondo fonti della Commissione europea un totale di 40 milioni di chili di olio di girasole proveniente dall’Ucraina e destinato all’Unione europea e’ stato contaminato con idrocarburi. L’olio e’ arrivato via mare in Francia da dove e’ stato distribuito anche in Italia, Grecia, Olanda e Spagna. La stessa Commissione europea – continua la Coldiretti – ha raccomandato agli Stati membri di ritirare dal mercato tutti i prodotti alimentari contenenti piu’ del 10 per cento di olio di semi di girasole prodotto in Ucraina, oltre a tutti gli olii di semi di girasole provenienti dall’Ucraina in cui e’ stata scoperta una contaminazione significativa (circa 7 grammi per kg) con olii minerali. ”L’allarme sui rischi per la salute provocati dal consumo di olio di girasole contaminato proveniente dall’Ucraina conferma drammaticamente gli effetti della concorrenza sleale della produzione straniera che danneggiano imprese e consumatori” afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che ”di fronte ai rischi alimentari che si moltiplicano, anche per effetto dell’intensificarsi degli scambi commerciali, occorrono scelte di trasparenza strutturali per garantire la salute dei cittadini come l’obbligo dell’indicazione di provenienza di tutti gli alimenti”. ”E’ quindi necessario – precisa Marini – intervenire sulla legislazione nazionale e comunitaria per estendere a tutti i prodotti alimentari l’obbligo di indicare sull’etichetta la provenienza della materia prima agricola impiegata per consentire scelte consapevoli ai consumatori, ma anche la piena rintracciabilita’ e il ritiro immediato dei prodotti a rischio”

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