Famiglia

Don Mario Picchi: gli “anticorpi” femminili non bastano più

Due domande al fondatore di Centro Italiano di Solidarietà.

di Redazione

Don Mario Picchi, fondatore del Ceis – Centro italiano di solidarietà, sul fronte della lotta alle tossicodipendenze ci lavora da oltre 40 anni. La sua associazione gestisce da poco un centro a Roma ad hoc per le madri e le donne incinte con problemi di droga.
Vita: I dati sul consumo femminile di droghe sono allarmanti, è un fenomeno che registrate anche voi?
Mario Picchi: Sì, anche se siamo ancora lontani dal rapporto uno a uno. Ma occorre tener presente che un conto sono le statistiche che riguardano i consumi e un altro i numeri che si registrano nelle attività di recupero e trattamento dove il gap di genere è ancora rilevante.
Vita: Da voi che tipi si presentano?
Picchi: Spesso si tratta di persone che arrivano alla droga attraverso il loro partner. In altri casi sono prostitute. Le donne, grazie alla loro struttura educativa e affettiva, generano degli anticorpi nei confronti delle dipendenze. Ma come dicevo questa realtà si sta modificando.

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