Mondo
Bracco, in Africa una clinica dell’occhio
Lo ha annunciato, a Milano, Diana Bracco, presidente del Centro diagnostico italiano
di Redazione
Le nuove frontiere dell’oculistica italiana si aprono ai Paesi poveri. “Pensiamo di replicare il modello della ‘Cdi EyeClinic’ anche all’estero” e in particolare nel continente africano, dove l’Organizzazione mondiale della sanità registra una forte crescita del diabete e delle malattie della vista correlate”. Lo annuncia Diana Bracco, presidente e amministratore delegato del Centro diagnostico italiano (Cdi), presentando oggi a Milano una “clinica dell’occhio” adalta tecnologia per la prevenzione, la diagnosi e la terapia medica e chirurgica delle patologie visive in aumento costante.
La struttura, inaugurata oggi a pochi passi dal Duomo, rappresenta secondo Bracco un’esperienza da esportare anche “in un’ottica di responsabilità sociale e di impresa”, precisa. Con il Cdi e con il nuovo centro “ci ispiriamo alla frontiera dell’innovazione”, coltivando “rapporti e scambi internazionali” e puntando a “raccogliere nuove sfide grazie alla ricerca e alla tecnologia d’avanguardia”, continua. “La vista è fra i beni più preziosi – riflette – Perderla significa perdere la voglia di vivere”. E la necessità di preservare la salute degli occhi, iniziando da bambini per continuare fino all’età più avanzata, “è emersa anche durante la campagna condotta per ‘Milano Expo 2015′”.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.