A casa in malattia? Non puo’ essere licenziato il dipendente che pratica hobby o perfino attività sportive che lo portano anche fuori casa a patto che queste attività “non pregiudichino la guarigione”.
A dare la concessione ai lavoratori è la Cassazione che ha ritenuto illegittimo il licenziamento che era stato inflitto ad una dottoressa della casa di cura Città di Milano, la quale, nonostante il periodo di riposo che le era prescritto con certificato medico a causa di forti “coliche addominali” si era allontanata per 24 ore da casa ed era andata a Roma per partecipare alla trasmissione televisiva Rai I fatti vostri, con una prestazione lirica essendo anche una cantante a livello amatoriale. Secondo l’azienda l’allontanamento da casa nel periodo di malattie e addirittura il cambio di città aveva contribuito ad aggravare le condizioni della dipendente e dunque era giusto licenziarla.
Per la Suprema Corte invece, che ha respinto il ricorso della casa di cura, il licenziamento è illegittimo in quanto “l’esercizio di altre attività lavorative e non lavorative “nel momento in cui il dipendente è a casa in malattia, possono liberamente essere esercitate “allorché non pregiudichino la guarigione o la sua tempestività”. Tra queste concessioni vi sono, elenca la Cassazione, “attività amatoriali, hobbistiche e persino sportive”. Se non fosse così sarebbe lesa “la libertà di espressione dei diritti della persona”.
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