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Sanità & Ricerca

Sono 40mila i sieropositivi e non lo sanno

Presentato a Roma uno studio sulla trasmissione dell'Aids

di Redazione

Circa 40mila italiani sono Hiv-positivi e non lo sanno. E non si tratta più solo di giovanissimi: in un caso su sei sono ‘over 40’ che si infettano con rapporti occasionali non protetti, non fanno il test e finiscono per contagiare, senza volere, le compagne. Così in dieci anni è cambiato l’identikit dei sieropositivi italiani, come emerge dalla fotografia
scattata dallo studio Icona, un progetto nato nel ’97 per monitorare una coorte di pazienti naive (sieropositivi mai sottoposti a trattamento antiretrovirale), e che negli anni ha seguito oltre 6.200 persone provenienti da 71 centri clinici in tutta la Penisola, coordinati da 6 centri universitari.
Nel 2007 lo studio ha dato vita a una Fondazione omonima, presieduta da Mauro Moroni, ordinario di malattie infettive dell’Università di Milano, che ha promosso oggi a Roma un incontro per fare il punto sulla situazione. “Dopo 10 anni sono cambiati i sieropositivi italiani – spiega Moroni – Dieci anni fa il virus ‘camminava’ con lo scambio di siringhe, oggi più del 70% delle donne e oltre il 40% degli uomini si infetta attraverso rapporti sessuali”.
È cresciuta la via di trasmissione omosessuale, ma soprattutto quella eterosessuale, evidenzia Antonella d’Arminio Monforte, ordinario di malattie infettive dell’Università di Milano e segretario scientifico della Fondazione Icona. Ed è cresciuta l’età degli Hiv positivi.
“Il problema – aggiunge l’esperta – è che oggi il rapporto occasionale non è visto come pericoloso”. “Il vecchio concetto delle categorie a rischio è crollato – sottolinea Moroni – Sempre meno persone fanno il test, e questo perché non si rendono conto di essere a rischio. Così l’Hiv si scopre sempre più tardi. E la stima è che 40 mila persone ingnorino la propria condizione” e si trasformino in inconsapevoli ‘untorì, “che avranno anche più problemi per
affrontare le terapie”. Nel frattempo di Aids oggi “si parla sempre meno. Ma il pericolo non è passato: ogni giorno – sottolinea Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, che ha ospitato l’incontro – 13 persone si infettano con l’Hiv in Italia, episodi prevenibili nel 99%
dei casi”.


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