Welfare

Carcere: alla firma il patto di inclusione sociale

Sarà siglato domani

di Redazione

Una rete integrata, qualificata, differenziata e diffusa su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di realizzare percorsi di reinserimento a favore delle persone detenute. E’ quanto prevede il patto per l’inclusione sociale che sara’ approvato domani, 19 marzo 2008, al Dicastero della Giustizia, nel corso di una riunione della Commissione Nazionale Consultiva e di coordinamento per i rapporti con le Regioni, gli enti locali e il volontariato alla quale intervengono i ministri della Giustizia e della Solidarieta’ sociale, Luigi Scotti e Paolo Ferrero, il sottosegretario alla Giustizia Luigi Manconi e il presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Vasco Errani, governatore della Regione Emilia Romagna. Il documento e’ frutto di un intenso lavoro di concertazione avviato nel novembre del 2006 dal ministero della Giustizia con i ministeri degli Affari Regionali, del Lavoro, della Solidarieta’ Sociale, le regioni, l’Associazione dei comuni italiani, l’Unione delle province italiane e la Conferenza nazionale volontariato giustizia.

L’iniziativa permettera’, anche attraverso la valorizzazione di protocolli d’intesa gia’ sottoscritti e leggi regionali in materia di inclusione sociale delle persone detenute, di mettere in comune risorse finanziarie e strumentali in un quadro stabile e coerente. Potranno inoltre essere avviati progetti tesi a sensibilizzare la collettivita’ sui temi della pena e della cultura della legalita’, migliorare la qualita’ della vita negli istituti di pena, sostenendo e accompagnando i percorsi di reinserimento e, infine, prevedere iniziative di formazione congiunta del personale delle amministrazioni centrali e locali impegnate a vario titolo nel mondo del carcere.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.