Economia
Confooperative: cosa abbiamo detto a Berlusconi
Il presidente Marino: «Gli abbiamo chiesto, qualora dovesse andare al governo del Paese un patto che confermi limpianto civilistico fiscale esistente, approvato nel 2004»
di Redazione
«La cooperazione chiede leggi stabili. Sogno un domani senza ?coop rosse? o ?coop bianche?, ma solo cooperative: vere e autentiche»
«All?onorevole Berlusconi abbiamo chiesto, qualora dovesse andare al governo del Paese un patto che confermi l?impianto civilistico ? fiscale esistente, approvato nel 2004, che possa essere anche migliorato, ma non stravolto. Le cooperative, come tutte le altre imprese per investire e programmare le attività hanno bisogno di un quadro normativo stabile».
È il commento di Luigi Marino al termine del confronto avuto tra l?onorevole Silvio Berlusconi e il gruppo dirigente di Confcooperative a Roma, presso il Palazzo della Cooperazione.
«La specificità fiscale riservata alle 82.000 cooperative italiane ? aggiunge Marino ? in termini di gettito fiscale è pari a 380 milioni di euro, nulla rispetto ai 100 miliardi di evasione fiscale, ai 14 miliardi annui dovuti alla politica del non fare, al 50% del PIL assorbito dalla PA».
«È rassicurante ? aggiunge Marino ? che l?onorevole Berlusconi abbia condiviso i punti da noi richiesti nel ?decalogo? della buona cooperazione e abbia sviluppato nel merito il confronto sui temi propri della cooperazione che ? come ho più volte detto conclude Marino ? deve operare, in tutte le sue componenti, l?ultimo salto di qualità perché non si parli più di ?coop rosse? o ?coop bianche?, ma solo di cooperative, vere e autentiche, senza pregiudizi ed etichette ideologiche e politiche»
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