Non profit

Binetti: “i cattolici sono la vera innovazione del Pd, i Radicali non servono”

Lo ha dichiarato la senatrice questa mattina in occasione della visita al Sermig

di Redazione

?Sono totalmente convinta che avremmo potuto portare avanti la battaglia lanciata da Walter Veltroni, ovvero correre da soli alle elezioni, anche senza i Radicali. L?ho già detto e non faccio fatica a ribadirlo: non c?era bisogno della loro presenza. La leadership del PD ha voluto diversamente, riconoscendo ad Emma Bonino qualità e competenza nel suo lavoro di governo?. Lo ha dichiarato la senatrice Paola Binetti(Candidata alla Camera nella circoscrizione Lombardia 2), questa mattina, in occasione della visita al SERMIG, accompagnata dal senatore Luigi Bobba (Capolista alla Camera nella Circoscrizione del Piemonte 2).

?Credo comunque- ha aggiunto Paola Binetti -che la presenza dei cattolici all?interno del PD costituisca il vero fatto innovativo della politica italiana in questa fase. Come cattolici ci sentiamo pienamente co-fondatori del nostro partito. La sfida culturale più forte del PD è saper fare sintesi tra le culture che vi stanno a monte. Qualunque tentativo di rendere irrilevante la presenza dei cattolici sarebbe un atto diretto contro lo stesso PD, un venir meno alle promesse iniziali. Il PD deve dimostrarsi capace di accogliere non solo i cattolici come persone fisiche, ma la cultura, il pensiero, i valori d?ispirazione che caratterizzano il mondo cattolico. Se così accadrà, allora sarà davvero un partito nuovo, un partito che a sinistra è in grado di giustificare con pienezza il valore di una presenza politica, quella dei cattolici, che si sforza di tradurre nei fatti la dottrina sociale della Chiesa. I cattolici devono poter stare a destra, a sinistra e al centro, ma ci devono stare da protagonisti. La presenza di Luigi Bobba come Capolista alla Camera in Piemonte, è una garanzia, perché in lui troviamo un?integrazione tra la cultura del lavoro e la visione cristiana del valore della vita?.
Per il Sen. Luigi Bobba ?ci sono tutte le premesse per aprire una stagione nuova che dovrà vedere i cattolici impegnati nel sociale protagonisti anche nella politica. La nostra cultura, la nostra tradizione, non può essere confinata in una specie di ?ridotta?, quasi si trattasse di un retaggio di un passato che bisogna comunque portarsi dietro, ma deve essere capace di fecondare storie e avventure nuove. Il PD sicuramente rappresenta una nuova avventura. Comporta dei rischi? Certo. Ma non è la presenza di cinque o sei Radicali nelle liste a far diventare il PD un partito radicale. Ci vuole anche un po? di coraggio e di capacità per far valere i propri valori e le proprie identità all?interno di questa nuova dimensione politica. Non ci vogliamo arrogare alcun diritto di rappresentare i cattolici. Rappresentiamo solo quello che siamo capaci di rappresentare: desideriamo pronunciare delle parole di futuro per le persone, per i giovani in particolare. Se ne saremo capaci, allora faremo della buona politica. I cattolici sono stati importanti nella storia del Paese quando hanno saputo pronunciare parole di futuro per tutti e non per i soli cattolici. Quando hanno saputo interpretare l?interesse generale, il bene comune di una nazione. Questo vuole essere il nostro modo di stare dentro il PD. Laicamente, ovvero rispondendo con la nostra ragione e con la nostra coscienza?.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.