Non profit
Affido condiviso:piccoli numeri,grande scommessa
Controcorrente Un'operatrice sul campo difende la riforma
di Redazione
da pagina 10
Nel 2007 in questo modo i Focolari hanno sostenuto 3.788 famiglie e comunità nel mondo, per una cifra complessiva che supera il miliardo di euro. In più ci sono i versamenti fatti direttamente ad Azione Mondo Unito, la ong collegata al movimento: nel 2007 anche qui si parla di un milione e rotti di euro impiegati in progetti di cooperazione e sviluppo, più 190mila euro dedicati al sostegno a distanza.
Ovvia la comunione, ma dove sta la libertà? Ce lo spiega Giacomo Linardi, presidente del consorzio Roberto Tassano, che insieme ai due consorzi collegati – Gianellinrete e Campo del Vescovo – riunisce 56 cooperative e 1.500 addetti: «Non ci siamo mai posti il problema del 30%. Il nostro utile va ai poveri del territorio, a creare posti di lavoro in cui inserire disabili, tossicodipendenti, emarginati. Idem per il terzo da destinare alla formazione degli uomini nuovi. La cosa più bella è che il meccanismo dell’EdC lo può applicare chiunque, anche chi non è un membro del movimento. Funziona lo stesso».
«L’impegno sociale di Chiara è indiscutibile», sottolinea la Fronza, «ma non può essere slegato dalla sua spiritualità. Lei ripeteva sempre che la diga, per dare, deve prima essere riempita. Ci vuole un momento in cui coltivi la tua spiritualità e riempi la tua diga, altrimenti puoi dare solo atti di carità, che a volte in se stessi rischiano anche di urtare la sensibilità delle persone».
Il terzo degli utili delle aziende (e pure molte delle forze del movimento) vanno così a finanziare progetti di formazione culturale e professionale, scambi di giovani, e addirittura una nuova università, Sophia, che nascerà a Loppiano. Sarà diretta da Piero Coda e dal prossimo novembre proporrà un master residenziale, con due indirizzi: uno economico-politico e uno filosofico-antropologico. È uno degli ultimi sogni di Chiara (la costituzione ufficiale è del 7 dicembre 2007), ma si inserisce nel solco antico dell’impegno a formare leader con il fuoco dell’unità. Senza paura dell’onere del potere.
Il Movimento politico per l’unità è nato nel 1996 per contagiare persino la politica: un obiettivo forse ancora più utopistico che coniugare economia ed etica. Però. Il “però” lo tira fuori la Fronza: «Chiara ha speso per questo progetto la parola unità, il carisma del movimento. Questo dovrebbe bastare a ricordarci quanto questa per lei fosse una questione decisiva. E quanto lo debba essere, oggi, per noi».
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