Non profit
Un ambito fifty fifty tra politica e sociale
I costituzionalisti Il parere tecnico sulla Convenzione
di Redazione
«Una Convenzione costituente per riformare la Costituzione, composta per il 50% da rappresentanti dei due poli e per il 50% da personalità non partitiche». È la proposta elaborata da Alberto Quadrio Curzio, preside di Scienze politiche dell’università Cattolica di Milano, per riprogettare il ruolo dei corpi intermedi: idea poi ripresa dal manifesto lanciato da Vita qualche settimana fa.
La proposta di una Convenzione s’inserisce proprio su questo terreno, nella consapevolezza che i corpi intermedi possono mettere a disposizione esperienze, competenze e punti di vista qualificati. «Attenzione però: una Convenzione di questo tipo per introdurre innovazioni istituzionali dovrebbe essere aperta anche a molti altri soggetti, visto che è tramontata l’identificazione, cara a certa sinistra, fra le ragioni sociali e la rappresentanza sindacale, che pure svolge una funzione importante».
«Ma se», prosegue Quadrio Curzio, «per Convenzione si intende una forma di riprogettazione del ruolo dei soggetti sociali a livello nazionale e regionale, va precisato che si tratta di proporre una normativa nuova, che dia giusto risalto ai soggetti sociali».
Del resto la relazione fra la politica e i corpi intermedi si gioca ormai su più livelli e alcune Regioni ne hanno preso atto. Ad esempio in Toscana è stata creata di recente la Conferenza permanente delle autonomie locali. «A livello nazionale più che creare una struttura, che può comportare istituzionalizzazione e problemi di rappresentanza», prosegue Rossi, «mi sembrerebbe importante avviare processi grazie ai quali chi ha responsabilità è anche chiamato a rispondere del proprio operato. Pensi al 5 per mille: è importante che in questo luogo di consultazione ed elaborazione la politica dica sì o no (e perché) all’ipotesi di stabilizzazione».
Un modo quindi per sollecitare anche, implicitamente, un ripensamento del rapporto fra concertazione e decisione. «Ripensamento tanto più necessario», conclude Quadrio Curzio, «alla luce dei risultati elettorali. Come non è vero che il sociale si risolve nel sindacato, così è necessario che valori e obiettivi dei corpi intermedi siano chiari. È opportuno che la rappresentanza dei soggetti sociali stringa le fila, nella consapevolezza che ha un obiettivo di bene comune che non è quello partitico».
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