Non profit
A voi, che ardete di pazienza
così per gioco Una redattrice si finge dj per fare una dedica alle colleghe
di Redazione

Quando in Tunisia sentivo la radio nazionale che trasmetteva le dediche che gli ascoltatori facevano alla mamma, all’amica del cuore o al moroso, tutte le volte finivo sempre per chiedermi che gusto ci fosse a dedicare una canzone a qualcuno che magari non stava neanche ascoltando la radio. Però oggi, per l’anniversario di Yalla Italia, eccomi al posto di quelli che giudicavo e approfittare dello spazio accordatomi dai nostri cari – il direttore e il coordinatore – per parlarvi e parlare direttamente ai miei compagni di avventura: una squadra da invidiare fatta di persone più uniche che rare.
Acchiappo il microfono ed ecco a voi il coro che esce dal più profondo del mio cuore: la prima dedica va alla mia piccola Imane, un personaggio da road movie perché ci parla sempre del percorso di vita che sta facendo, delle sue battaglie identitarie on the road. Tra i vari Easy Rider e Thelma e Louisenon ho saputo cosa scegliere ma l’illuminazione mi è arrivata quando mi sono ricordata delle sue parole sulla traversata (virtuale) del Mediterraneo, del suo viaggio tra il Marocco natale e l’Italia odierna: eccoti Alla ricerca di Nemo. Le dedico una battuta che mi piace troppo di questo film: «Quando la vita si fa dura, sai che devi fare?». «No, non lo voglio sapere». «Zitto e nuota, nuota e nuota».
Poche persone sono convinte di quello in cui credono come lo è Sumaya, ma soprattutto di vivere le proprie idee tutti i giorni senza cadere in quella incoerenza così diffusa di chi dice ma poi non fa. Vorrei dedicarti una frase della Bibbia che mi fa pensare a te: «Tutto quello che non vien da convinzione è peccato». Ti vorrei chiedere anche di continuare ad essere quella di cui non condivido le idee ma che stimo per tutte le volte che mi ha fatto riflettere. Ti posso assicurare che è durissimo tenere il botta e risposta con te!
Non possiamo passare la vita a farci delle domande e cercare delle risposte? È una mia domanda che si morde la coda. Credo che la dolce Lubna, la colomba bianca della nostra redazione. sia anch’essa in continuo subbuglio con domande filosofiche sulla vita e i suoi dintorni. Mi ricorda la giovane Sofia Amundsen che riceveva lettere piene di domande esistenziali «Chi sei tu? Da dove viene il mondo?» e che non riusciva a dare risposte a questi quesiti. A Lubna dedico Il mondo di Sofia di Jostein Gaarder con la speranza che la lettura di questo libro non le dia troppe risposte ma che le faccia vedere che sono stati in tanti a farsi le domande, è bastato fare però quelle giuste.
Una dedica nel futuro si potrebbe fare? Mentre scrivo questo articolo non è ancora uscito il film che aspetto da mesi Sex and the city : the movie ma vorrei dedicare questo film a Rassmea. Sono sicura che lo guarderò decine e decine di volte, come ho fatto con la serie tv, e quindi posso immaginare come sarà. Voglio solo dire a Rassmea che non mi ricorda una ma tutte le protagoniste di questo film, donne coraggiose, spiritose, grintose e libere di essere quello che vogliono. Durante le nostre riunioni sei la più decisa ma anche la più sciolta, con i tuoi riccioli all’aria sprigioni libertà. Please, continua ad esserlo, per noi e per tutti quelli che vogliono dire che noi donne musulmane non lo siamo!
Le mille sfumature che caratterizzano le parole che usa Meriem per esprimersi sia a voce oppure nei suoi articoli mi ricordano quella forza che avevano gli impressionisti per riprodurre con rigore e attenzione ciò che le circonda. Meriem nelle sue frasi è sempre “fedele al vero” dando ad ogni espressione la sua impressione personale. Come gli impressionisti che davano al colore una sua autonomia, ella rende più “luminoso” oppure più “grigio” un discorso legandolo alle sue proprie emozioni. Vorrei dedicare a Meriem il quadro La Cattedrale di Rouen di Monet nelle sue quattro varianti che il grande maestro dell’Impressionismo dipinse durante i mesi invernali del 1892-93.
È attraverso l’arte che si esprimono le anime non solo sofferenti ma anche quelle dubitative o quelle che vengono da lontano con un messaggio altro, un messaggio nuovo e diverso. Questo pensiero ci è stato ribadito più volte da Nadra che con la danza si è cercata e in essa ha scoperto la sua vocazione. Non credo che nella nostra redazione ci sia qualche segno di attenzione particolare per la danza ma amiamo l’arte in tutte le sue sfaccettature e soprattutto sotto tutti i colori etnici e non.
A Nadra vorrei dedicare una canzone della meravigliosa e giovane cantante marocchina Karima Skalli che detiene i segreti di una musica raggiante che mischia note andaluse e musica classica araba. Quando ascolto il suo cd Wasla mi ricorda nella dolcezza delle sue note i movimenti fluidi e leggeri di Nadra.
Bernard Werber ha scritto che «la bellezza è qualcosa nello sguardo che esprime l’intelligenza e l’intelligenza è qualcosa nello sguardo che esprime la bellezza» per unire due aspetti che al giorno d’oggi sono strumentalizzati (lato estetico) e quasi deprezzati (lato intellettuale). Per questa occasione alle bellissime Layla e Rufaida vorrei dedicare un proverbio arabo che dice che «la bellezza è un semi-favore del cielo, l’intelligenza è un dono» e voi che avete entrambe queste doti sono sicura che saprete coniugarle al meglio.
Finalmente quando ho pensato alla dedica da fare a tutti i ragazzi di Yalla Italia l’unica parola che mi è venuta in mente è stata: pazienza.
Allora ragazzi, dall’alto dei miei trentun anni (mi dichiaro ufficialmente la più vecchia del gruppo delle donne…) vi supplico di continuare a sopportarci, a non pensare male delle nostre battute sugli uomini. Dedico a tutti una delle più belle poesie di Neruda intitolata Lentamente muore dalla quale estraggo la strofa finale: «Soltanto l’ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità». Con affetto to all?
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