Non profit

Il manifesto di Danzica

l'evento In Polonia tre giorni di confronto sul futuro dell'economia sociale

di Redazione

Tre giorni di confronto a Danzica alla conferenza sull’economia sociale organizzata da Diesis in collaborazione con le organizzazioni di terzo settore della Polonia per fare il punto sullo sviluppo del settore, avanzare proposte, stabilire un confronto con le organizzazioni europee.
Nella città simbolo di Solidarnosc, che con lo sciopero ai cantieri nel 1980 avviò la stagione storica che portò nell’89 la Polonia al primo governo non comunista del blocco sovietico, si è assistito a un intenso e costruttivo confronto che ha elaborato una serie di proposte per lo sviluppo dell’economia sociale, grazie anche alla presenza di molti rappresentanti istituzionali del governo polacco. È stata la presentazione di un Manifesto dell’economia sociale il punto centrale della conferenza che ha visto seminari tematici, dibattiti, presentazioni di buone prassi. Ventuno punti tesi a proporre soluzioni effettive ai problemi sociali della Polonia a partire dalle “parole d’ordine” di imprenditorialità sociale, sussidiarietà, impegno e responsabilità e dallo sviluppo che hanno conosciuto negli ultimi anni le cooperative sociali e le altre organizzazioni non profit. La tre giorni è stata anche l’occasione di verificare l’impatto sull’economia sociale del progetto Equal, di cui il convegno era la conclusione, e di verificare le possibilità di mettere a sistema il lavoro compiuto in questi anni dalle organizzazioni polacche in partenariato con le imprese sociali degli altri Paesi europei.
La grande partecipazioni dei rappresentanti delle organizzazioni ha raggiunto l’apice nella sessione finale, che si è simbolicamente e significativamente tenuta nella sala del Centro europeo di Solidarnosc nei cantieri navali di Danzica, alla presenza dell’ex presidente Lech Walesa e del suo primo ministro dell’epoca, Tadeusz Mazowiecki insieme a rappresentanti politici dell’attuale governo.
Dopo la presentazione del Manifesto alle autorità da parte delle organizzazioni dell’economia sociale, ha parlato Walesa che nel suo intervento ha fatto riferimento ad alcuni momenti della storia passata e recente della Polonia affrontando anche la questione delle sfide che si dovranno affrontare. «In questo stadio dello sviluppo in Polonia», ha affermato l’ex presidente e premio Nobel per la Pace, «l’economia sociale può giocare un ruolo fondamentale sia sui fattori economici ed occupazionali ma soprattutto per allargare la libertà, la partecipazione e garantire pari opportunità a tutti i cittadini».
Confcooperative – Federsolidarietà è intervenuta, in particolare, ad un interessante confronto sui meccanismi di rappresentanza dell’economia sociale in Polonia. Infatti, a fronte della crescita del numero di cooperative sociali, associazioni e fondazioni si è ora avviata la riflessione per la costruzione e l’infrastrutturazione di un livello politico che rappresenti alle istituzioni le istanze di un mondo che è apparso vitale e capace di proporre soluzioni a fronte di un quadro economico ed occupazionale difficile ma che vede una società civile molto attiva e dinamica.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.