Economia
Cooperative: Luigi Marino, perché spariscono controlli?
Il presidente di Confcooperative durissimo con il governo
«Il Parlamento si accinge ad approvare una norma strabiliante proposta da alcuni parlamentari del Pdl e ora inserita nel maxiemendamento. In breve, circa l’80% delle cooperative (quelle sotto 1 milione di euro di fatturato) non dovranno più essere sottoposte a vigilanza».
A dirlo è Luigi Marino, presidente di Confcooperative nel commentare la misura prevista nel maxiemendamento. «Eravamo convinti che il Pdl volesse dalle cooperative autenticità e certezza della missione mutualistica. Invece, colpo di scena: il Pdl sceglie il lassismo e strizza l’occhio a qualche cooperativa che preferisce evitare i controlli. Evidentemente», dichiara Marino, «avevamo capito male. Poco importa se con questo provvedimento ci allontaneremo dalla più grande tradizione cooperativa europea. Poco importa se aumenteranno i fallimenti, perché si toglie lo strumento che ha in gran parte lo scopo di far correggere errori o tendenze pericolose sul nascere e prima che si aggravino in modo incurabile. Poco importa», continua il presidente di Confcooeprative, «se si perderanno i posti di lavoro dei revisori. Poco importano queste cose a chi ha proposto la norma e a chi si accinge ad approvarla».
«Gli ”opportuni controlli” prescritti dalla Costituzione vengono spazzati via con noncuranza e senza motivazioni. Oltretutto, la norma non si applicherà nelle Regioni a statuto speciale. L’elenco degli errori blu è molto più lungo e imbarazzante e ci riserviamo di completarlo. C’è da sperare che la cosa venga trattata per quello che è: un infortunio paradossale e un errore grave da correggere con urgenza. In caso contrario», conclude Marino, «si apre uno scenario pericoloso in termini politici e sociali».
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