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Siria, Damasco conferma omicidio di Suleiman
Secondo il “Times” i colpevoli sarebbero degli ufficiali dei servizi segreti, destituiti per volere del generale
di Redazione
Sei giorni dopo la sua morte, di cui la stampa araba ha dato notizia domenica scorsa per la prima volta, Damasco ha confermato l’assassinio del generale Mohammed Suleiman, consigliere militare del presidente Bashar al Assad.
«Un generale dell’Esercito siriano è stato ucciso e indagini sono in corso», ha detto ai giornalisti Bouthaina Shaaban, consigliere di Assad per gli affari politici e per i media, in una prima dichiarazione ufficiale sulla morte di Suleiman, ucciso venerdì scorso a Tartous da un cecchino, che ha sparato tre colpi d’arma da fuoco da un’imbarcazione.
La conferma dell’assassinio del generale considerato l’ufficiale di collegamento tra Damasco e gli Hezbollah in Libano è arrivata mentre continuano le speculazioni su chi volesse la sua morte.
Secondo quanto scrive oggi il “Times” di Londra, che cita una fonte siriana bene informata, Suleiman sarebbe stato ucciso per punirlo della destituzione di alcuni alti ufficiali dell’intelligence siriana a seguito dell’attentato contro Imad Mughniyeh, il numero tre di Hezbollah morto nell’esplosione di un’autobomba a Damasco il 12 febbraio scorso.
«I capi dei servizi rimossi potrebbero essersi incontrati e aver deciso di vendicarsi», ha detto la fonte.
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