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Cipro, partono domani i colloqui di pace
Le due parti dell’isola, divise dal più antico muro europeo, cercano un accordo per la riunificazione. Gli argomenti principali saranno la forma dello stato e la questione economica
di Redazione
Cipro, partono domani i colloqui di pace
Le due parti dell’isola, divise dal più antico muro europeo, cercano un accordo per la riunificazione. Gli argomenti principali saranno la forma dello stato e la questione economica
Inizieranno domani, 3 settembre, i colloqui di pace tra le due parti dell’isola di Cipro, divise dal più antico muro europeo ancora esistente, eretto dopo il colpo di stato del 1974. In quegli anni, mentre le due etnie greca e turca si scontravano continuamente, i colonnelli di Atene decisero di aiutare la propria fazione invadendo e annettendo l’intera isola. Anche Ankara inviò i propri uomini, che occuparono un terzo del territorio, dichiarando quello spazio Repubblica Turca di Cipro.
Da quel giorno poco è cambiato. Anche se solamente la Turchia ha riconosciuto l’indipendenza del proprio protettorato, le tensioni tra le due fazioni non sono mai andate calando. Le discussioni per riunire l’isola si sono susseguite negli ultimi decenni, ma si sono sempre arenate, come è successo quattro anni fa.
L’attenzione di tutti è puntata sui due presidenti, il comunista Dimitry Christofias e il leader turco Mehmet Ali Talat, tra i quali si dice scorra buon sangue. Talat qualche giorno fa si è recato ad Ankara per discutere la linea da tenere nei colloqui. D’altronde è la Turchia che manovra i fili ed è lei che tiene viva l’economia della repubblica separatista.
Ora dovrà essere decisa la forma di Stato che Cipro dovrà assumere: i greci pensano a una confederazione, i turchi a una struttura puramente federale. Ma è proprio a quest’ultimi che conviene un’intesa. Mentre il sud si è sviluppato, diventando una degli stati più ricchi del continente ed entrando addirittura nell’Unione Europea e nell’Euro, il nord è molto più arretrato, a causa, anche, del suo isolamento.
I primi incontri esplorativi hanno già dato buoni frutti. Il 3 di Aprile la principale strada di Nicosia, divisa per oltre 30 anni dal muro che taglia in due l’isola e la capitale, è stata riaperta. Ora tutto è in mano al nuovo inviato delle Nazioni Unite, Alexander Downer, ex ministro degli Esteri australiano.
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