Non profit
COOPERAZIONE. Marelli: incontro di Washington non deve sostituire Doha
La Focsiv chiede al governo italiano di sostenere la conferenza di Doha sul finanziamento allo sviluppo
di Redazione
Si apre domani l’incontro di Washington, una sorta di G8 straordinario, dove si riuniranno i G20, ovvero i Capi di Stato e di Governo dei 19 Paesi più ricchi del mondo a cui si aggiunge l’Unione Europea, per trovare soluzioni alla crisi finanziaria che coinvolge ormai l’intero pianeta.
«La situazione economica attuale giustifica questo incontro straordinario, significativo della consapevolezza che per risolvere i problemi globali è ormai inevitabile coinvolgere anche le economie emergenti» dice il Direttore Generale di Volontari nel mondo Focsiv Sergio Marelli in un comunicato, sottolineando il rischio che «le decisioni per affrontare la crisi finanziaria in atto siano maturate esclusivamente a Washington». «In questo modo» si legge nel comunicato «ci sarebbe il rischio di delegittimare la prossima Conferenza internazionale di Doha sul finanziamento allo Sviluppo (Doha, Qatar, 29 novembre – 2 dicembre 2008) che invece rappresenta una tappa fondamentale del processo in corso da anni, esattamente dal 2002 anno del Consenso di Monterrey, con il quale i Capi di Stato e di Governo e i rappresentanti delle maggiori agenzie delle Nazioni Unite (Banca Mondiale, Fondo monetario internazionale, Organizzazione mondiale del Commercio) hanno avviato un percorso volto a definire procedure e caratteristiche del finanziamento per lo sviluppo allo scopo di garantire una coerenza delle politiche finanziarie, la lotta alla corruzione e l’annullamento del debito».
«Ad oggi, i Paesi in via di Sviluppo sono quelli che più di tutti subiscono anche le conseguenze di questa crisi aggravata ulteriormente dalla mancanza di sufficienti regole all’interno del sistema finanziario capaci di tutelare gli interessi e le posizioni dei soggetti più vulnerabili della società mondiale» aggiunge Marelli. «i Paesi più poveri devono giocare una parte attiva nello stabilire la nuova architettura finanziaria globale e il summit di Doha rappresenta il luogo dove tale partecipazione potrebbe meglio essere ascoltata e garantita».