Non profit

Chiquita: con la csrbraccoglie i primi frutti

aziende Sedici anni di impegno responsabile

di Redazione

« I I processo di responsabilità sociale è un working in progress con l’obiettivo del miglioramento continuo», esordisce Luciana Luciani , responsabile Comunicazione Chiquita Italia, commentando il positivo bilancio della prima parte della campagna L’ambiente giusto fa sviluppo realizzata insieme a Coopi. Con la manifestazione Jump for life tenutasi nelle piazze italiane e online sono stati raccolti 100mila euro.
Ulteriore tappa di un cammino nella direzione della Csr cominciato nel 1992. «Abbiamo ammesso di aver commesso errori in passato ma siamo impegnati a riscattare immagine e reputazione con un impegno pubblico al cambiamento», aggiunge la Luciani che ricorda come negli anni 90 Chiquita Brands International era stata oggetto di pressioni internazionali che chiedevano tutela dell’ambiente e rispetto dei diritti del lavoratori.
Negli anni seguenti, Chiquita Brands International ha stretto una collaborazione con l’associazione statunitense Rainforest Alliance per la definizione degli standard di riferimento per l’agricoltura nei paesi tropicali. «Il protocollo prevede il rispetto e la protezione della flora e della fauna, l’equo trattamento e le buone condizioni di lavoro per i dipendenti, la riduzione nell’impiego delle sostanze chimiche, la gestione integrata dei rifiuti, la conservazione delle risorse idriche e il corretto utilizzo del suolo, la pianificazione e il monitoraggio dell’impatto ambientale. È stato molto impegnativo ma in America Latina nel 2007, per il settimo anno consecutivo, il 100% delle aziende agricole di proprietà Chiquita e il 93% delle aziende agricole fornitrici hanno ottenuto il rinnovo della certificazione di Rainforest Alliance».
Importanti investimenti anche sul fronte dell’affermazione dei diritti dei lavoratori e della tutela della loro salute. «Nel 2000 è stato adottato il Codice di condotta ispirato ai valori del rispetto, integrità, opportunità, responsabilità, coinvolgendo più di mille dipendenti e in cui sono incorporati i principi del SA8000, lo standard sviluppato dal Council on Economic Priorities Accreditation Agency. E nel 2001 l’accordo fra Chiquita, International Union of Foodworkers, Colsiba siglato all’Ilo che ratifica l’impegno dell’azienda per il rispetto dei diritti dei lavoratori nelle piantagioni di banane», spiega la Luciani. Che conclude: «Questi temi fanno fatica ad affermarsi per via di una mentalità “padronale” troppo radicata, ma i progressi ci sono. Tutte le aziende di proprietà di Chiquita sono state certificate SA8000 e il 50% di quelle dei fornitori; il nostro obiettivo è quello di arrivare a breve al 100%».

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